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Palermo, Mignani: "Crediamo nel nostro lavoro anche se i risultati non ci sono"
Dopo il ko interno contro la Reggiana, il Palermo proverà a riprendere la corsa verso una vittoria che manca dal 10 marzo scorso nella gara in casa dello Spezia in programma nel turno infrasettimanale del primo maggio. In merito oggi ha preso la parola il tecnico dei rosanero Michele Mignani nella consueta conferenza stampa della vigilia:
"Io credo che il modulo possa mettere i giocatori nelle loro zone di comfort per dare un aiuto. Da quando sono arrivato ho cercato di capire quali fossero le condizioni migliori, ho pensato che metterci così potesse avvantaggiarci. Continuo a pensare che nelle prime tre partite c’è stata una crescita, che si è arrestata con la sconfitta. La sconfitta è arrivata con due episodi, nonostante non abbiamo giocato una partita brillante.
Non ci si può far condizionare dai risultati senza credere nel lavoro che sta facendo. È anche vero che il lavoro non sta pagando, ma dobbiamo creare una mentalità, delle certezze. Forse ci vuole più tempo di quello che pensavamo, ma possiamo solo continuare a lavorare con fame. Palermo rassegnato? Questa è una sensazione che arriva dall’esterno e io non ci voglio nemmeno pensare. Io sono venuto qui (e potevo decidere di non venire) non per vivacchiare, non per consolidare, ma perché credo che questa squadra possa fare qualcosa di importante. Nella mia testa, se dovessi accorgermi che qualcuno si stia sedendo, lo manderei lontano dal centro sportivo”.
Sul valore dello Spezia di Luca D'Angelo, poi, dice: “Lo Spezia era in A l’anno scorso. Ha dei giocatori forti, ha avuto delle problematiche ma ora sta bene. Ha molti cambi, può giocare in più modi e ha un buon palleggio. È simile a squadre che abbiamo incontrato, sarà difficile perché hanno ritmo. Dobbiamo preoccuparci di controbattere la loro fisicità”.
"Io credo che il modulo possa mettere i giocatori nelle loro zone di comfort per dare un aiuto. Da quando sono arrivato ho cercato di capire quali fossero le condizioni migliori, ho pensato che metterci così potesse avvantaggiarci. Continuo a pensare che nelle prime tre partite c’è stata una crescita, che si è arrestata con la sconfitta. La sconfitta è arrivata con due episodi, nonostante non abbiamo giocato una partita brillante.
Non ci si può far condizionare dai risultati senza credere nel lavoro che sta facendo. È anche vero che il lavoro non sta pagando, ma dobbiamo creare una mentalità, delle certezze. Forse ci vuole più tempo di quello che pensavamo, ma possiamo solo continuare a lavorare con fame. Palermo rassegnato? Questa è una sensazione che arriva dall’esterno e io non ci voglio nemmeno pensare. Io sono venuto qui (e potevo decidere di non venire) non per vivacchiare, non per consolidare, ma perché credo che questa squadra possa fare qualcosa di importante. Nella mia testa, se dovessi accorgermi che qualcuno si stia sedendo, lo manderei lontano dal centro sportivo”.
Sul valore dello Spezia di Luca D'Angelo, poi, dice: “Lo Spezia era in A l’anno scorso. Ha dei giocatori forti, ha avuto delle problematiche ma ora sta bene. Ha molti cambi, può giocare in più modi e ha un buon palleggio. È simile a squadre che abbiamo incontrato, sarà difficile perché hanno ritmo. Dobbiamo preoccuparci di controbattere la loro fisicità”.
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