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Altalena Bari

Altalena BariTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 26 ottobre 2016, 12:112016
di Ivan Cardia

Su e giù, come sulle montagne russe. Avanti e indietro, come sull'altalena. Il Bari di questo inizio di stagione è quello che ormai i tifosi biancorossi conoscono da un po' troppo tempo: a vittoria si alterna sconfitta, a prestazione convincente débâcle. La sconfitta all'esordio col Cittadella, poi quattro risultati utili consecutivi. Il tonfo casalingo col Benevento, poi due pareggi insipidi (a livello di risultato, la prestazione non è mancata né col Brescia né con l'Entella) e un'altra sconfitta col Frosinone. Un po' di sconforto, poi il rotondo 3-0 sul Trapani e tutto sembra risolto. Ieri la sconfitta esterna col Novara e di nuovo c'è della delusione. Emozioni contrastanti, prestazioni altalenanti e risultati troppo alterni. Sulla carta, è almeno il secondo anno nel quale in tanti indicano i Galletti come una delle squadre deputate a lottare per la promozione. In pratica, l'anno scorso i biancorossi sono arrivati ai playoff per il rotto della cuffia e li hanno persi proprio coi piemontesi.

In estate, la rivoluzione, che concede parecchie attenuanti a questa squadra: dal presidente in giù, sono cambiati tutti i protagonisti, quasi. La costruzione della squadra è iniziata a luglio, quando le rivali erano già molto più avanti nel lavoro. Però a un certo punto le attenuanti finiscono e la piazza, sempre tra le più appassionate del panorama nazionale, inizia a reclamare continuità. Quella che manca, a livello di risultati. Quella su cui ci s'interroga: Roberto Stellone non è sulla graticola ma ci si avvicina. In società c'è chi pensa a un cambio di guida tecnica (Corini primo nome, Mandorlini ipotesi molto gradita a parte della dirigenza) e chi invece vorrebbe continuare così. La Pro Vercelli è già a un passo, difficile che fino a sabato le cose possano cambiare. Però al ritorno al San Nicola servirà una vittoria. E poi un'altra e poi un'altra ancora. Perché l'altalena può essere divertente, ma per salire bisogna continuare ad avanzare, non tornare indietro.