Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Avellino, Gubitosa: "Pausa di riflessione, potrei lasciare"

Avellino, Gubitosa: "Pausa di riflessione, potrei lasciare"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 1 febbraio 2017, 17:502017
di Stefano Sica

La chiusura del calciomercato dell'Avellino non ha soddisfatto il presidente onorario, e socio di minoranza, Michele Gubitosa. Nessuna accusa esplicita al ds Enzo De Vito o al partner Walter Taccone, ma un momento di sconforto che potrebbe preludere ad un suo addio al mondo del calcio, come rilevato a cuore aperto intervenendo sulle frequenze di Radio Punto Nuovo. "La mia presenza alla chiusura del calciomercato serviva per dare un supporto in più, dal punto di vista economico e morale più che tecnico, al direttore per le figure che lui stesso aveva individuato . le sue parole -. In questo modo si sarebbe potuta chiudere qualche trattativa importante. A livello tecnico, non sono capace di fare il lavoro del direttore sportivo. Lui aveva una rosa di nomi man mano sfoltita. Qualcuno ha messo in dubbio il fatto che noi avessimo offerto una certa cifra per Deprelà, ma questo è facilmente dimostrabile. Avevo parlato anche con Sean Sogliano che potrà testimoniare tutto ciò. Avevamo offerto il 70% in più rispetto a quello che il giocatore prende lì, e poi il doppio. Spero che i tifosi credano alle mie parole. Poi ho una serie di cose da dire che più in là dirò. Questi giorni mi hanno fatto riflettere molto: o non sono adatto io al mondo del calcio, o questo mondo non è adatto a me. Ho fatto delle riflessioni personali ma l'impegno c'è stato tutto. Il nostro mister parla col ds e fornisce delle caratteristiche. C'erano delle indicazioni e dobbiamo ammettere che non siamo stati in grado di fare quello che potevamo fare se, invece, ci fossimo mossi prima e con più calma. Ma sono contento che Solerio sia venuto ad Avellino e dobbiamo puntare su questo ragazzo. De Vito è molto bravo a pescare in Lega Pro, anche in passato ha preso talenti in questa categoria. Sui grossi nomi abbiamo sempre toppato, vedi Togni o Tavano. Tuttavia potevamo gestire molto meglio questo calciomercato. Daprelà non è venuto perché non va bene fare queste offerte al rialzo l'ultimo giorno. Dobbiamo anche metterci nei panni di questi giocatori che magari devono trasferirsi in fretta per soli 4-5 mesi con la famiglia in un'altra città. Una trattativa del genere avremmo dovuto gestirla in un mese e mezzo e sono certo che l'avremmo chiusa. Non so direttamente perché non sia stato fatto. Forse ci siamo concentrati su altre priorità come il centrocampista o l'attaccante.

Io non sono abituato a toppare gli obiettivi, altrimenti non potrei fare il lavoro che faccio. E, se non raggiungo un obiettivo, vado via. Sono fatto così. Al nostro ds devo comunque fare i complimenti perché ha fatto uscire nove giocatori, e ne sono entrati sei. Oltre a questo, in un mese abbiamo cambiato allenatore, staff, modulo e calciatori. Di cose da fare ce n'erano tante, ma non è comunque una giustificazione arrivare all'ultimo giorno per un obiettivo. Al nostro calciomercato posso dare una sufficienza, ma non certo 10. Taccone? Le sue parole vanno interpretate. Non voleva dire che non ha i soldi per raddoppiare un ingaggio. Il discorso è più globale: tre giorni prima avevamo avuto un incontro col commercialista Manlio Iorio, tra i più bravi sul territorio nazionale. Lui ci diceva che abbiamo la sesta o settima squadra più costosa del campionato. E ci ha suggerito di abbattere le spese. Qualcuno avrà qualcosa da dire, ma è così, per questo ho fatto nomi e cognomi. Di sicuro Walter non intendeva dire che ci mancavano 100 o 200mila euro per un giocatore perché, se fosse così, mi dissocerei da lui. Qualcosa, però, non ha funzionato sotto l'aspetto dei risultati ed è il motivo per cui mi sento molto abbattuto. Un imprenditore non deve fare per forza calcio, ma deve prima pensare a portare a casa i soldi per i propri dipendenti. Il calcio è un di più che serve per mettersi al servizio della propria città. Proprio per questo sto facendo delle riflessioni importanti e sto pensando di uscire da questo mondo: non riesco ad adattarmi a determinati meccanismi. Sono in una pausa di riflessione che scioglierò a breve. Chi mi conosce sa che la mia parola è seria: ho sempre detto che non avrei mai fatto calcio da solo. E non ho mai detto di rappresentare il futuro dell'Avellino, semmai ne rappresento solo il presente. Sono stato un anno come sponsor, due anni come socio, un anno come vicepresidente e un altro come presidente onorario. L'Avellino ha fatto anche a meno di me dalla D alla B, ed è sempre stato in salute. Non penso di essere indispensabile per l'Avellino".