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Avellino, Millesi: "Il mio futuro? Ora penso solo alla famiglia"

Avellino, Millesi: "Il mio futuro? Ora penso solo alla famiglia"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 4 giugno 2014, 18:052014
di Stefano Sica

"Il mio futuro? Ora penso solo alla mia famiglia, poi penserò al lavoro". A parlare è Ciccio Millesi, esterno dell'Avellino intervenuto nel corso della trasmissione Linea Verde Sport in onda su Irpinia Tv. Le parti difficilmente rinnoveranno il loro rapporto in scadenza a giugno. "Ringrazio la proprietà, l'allenatore e i miei compagni che hanno capito lo stato d'animo mio e di mia moglie - chiarisce l'atleta siciliano -. All'improvviso abbiamo scoperto una ernia ombelicale, mia moglie non può fare sforzi e mi sto occupando io dei miei figli. Quando qualcuno ha un problema familiare, è normale non stare tranquilli. Le illazioni sul premio play-off? Con la società non c'era alcun problema, ne avevamo parlato mesi fa. Abbiamo perso i play-off per la partita col Trapani, se vogliamo dirla tutta. Ma ci sono stati dei torti che ci hanno penalizzati, una volta un rigore non dato, un'altra un fallo non fischiato a Varese. In questo campionato anche un pareggio serve. Bisogna elogiare questa squadra che è andata al di là delle aspettative. Io ho sempre avuto un grande rapporto col popolo biancoverde. Mia figlia è nata qui per avere qualcosa di indelebile dentro. Dopo il Cittadella c'è stata qualche piccola contestazione che va capita e fa parte del gioco.

Io ho voluto dare un segnale forte in seguito ad una permanenza in serie B quando l'Avellino non si era mai salvato. Ci siamo chiariti, insomma. Poi dopo c'è stato qualche problema. Ed è successo quando per vari motivi, un po' perché sono in scadenza, un po' per la scuola dei miei figli, i quali non possono subire traumi, ho portato la famiglia giù. Da lì tante cose si sono rivolte contro di me: tante critiche e insinuazioni personali da parte di una minoranza di persone, e non parlo dei tifosi. Questa è stata la ferita più grande che ho ricevuto ad Avellino. Molti non sanno la verità e magari si fanno un'opinione sbagliata sul mio conto. Spero comunque che l'Avellino possa fare ancora meglio l'anno prossimo, ce ne sono i presupposti. Ho sempre pensato di poter essere duttile e adattarmi a tanti ruoli per questa maglia. Non sono un giocatore finito, riesco ancora a fare 11 km a gara perché fisicamente sto bene. Ma c'è tanta amarezza perché avrei potuto dare di più: mi sono dovuto adattare in fase difensiva e poche volte avevo la possibilità di offendere. Per questo non sempre si è visto il Millesi che conosciamo e consono alle sue caratteristiche. Questo e il mancato raggiungimento dei play-off sono state le amarezze maggiori".