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Cittadella, Venturato: "La differenza sta nella passione. Come Patch Adams"

Cittadella, Venturato: "La differenza sta nella passione. Come Patch Adams"TUTTO mercato WEB
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
mercoledì 28 settembre 2016, 14:392016
di Ivan Cardia

Roberto Venturato a tutto tondo. Ospite dell'incontro "Lo stile comunicativo dell'allenatore", il tecnico del Cittadella che sta sorprendendo la Serie B ha raccontato la sua carriera, partendo dal brutto infortunio che lo costrinse ad abbandonare quella da calciatore. Ecco quanto riportato da Il Mattino: "Rimasi fermo per due anni, fu un trauma. Non vedevo più nulla davanti, perché non potevo fare quello che mi permetteva di sentirmi realizzato. Da quella strada, strada Castelleonese, sono ripartito con il Giorgione, e lì tutto è ricominciato. Sino alla prima panchina, al Pizzighettone in Eccellenza, portato alla C/1.

Quando ho smesso di giocare, ero una persona molto introversa e che non sapeva parlare in pubblico. Ricordo che quando mio padre è emigrato in Australia per lavoro (Venturato è nato in quel continente ed è rientrato in Italia quando aveva 10 anni, ndr) gesticolava per farsi capire: dalla convinzione che ci metteva riusciva a trasmettere qualcosa, anche se le parole non erano comprese.

La tecnica s'impara, la differenza la fa la passione. Per fare calcio in modo diverso l'allenatore deve avere una visione diversa delle cose e saperla comunicare. A qualsiasi livello: dopo tre anni che seguivo la scuola calcio, i 32 bambini erano diventati 140, perché si divertivano.

Patch Adams? Un medico fuori dal coro, che da 45 anni guarisce le persone vestito da clown, cercando di ascoltarle. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e penso che l'allenatore non possa che essere così. Il punto di partenza è avere un sogno: devo saperlo immaginare, per riuscire a realizzarlo insieme alle persone che lavorano con me.

Nel 2010 con la Cremonese abbiamo perso la finale playoff al 91′ su rigore: rimasi così colpito che non ho allenato per due anni. La ritenevo un'ingiustizia terribile. Ma andavo a vedere sedute e partite, ho fatto il corso a Coverciano. Ho allenato la mia passione per il sogno che avevo in testa, cercando di essere pronto quando sarebbe arrivata un'altra opportunità".