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esclusiva

Bari, Valiani: "I gol? Conta vincere. E una cosa da non nominare"

ESCLUSIVA TMW - Bari, Valiani: "I gol? Conta vincere. E una cosa da non nominare"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 13 ottobre 2015, 20:032015
di Ivan Cardia

Un gol "alla Del Piero" per regalare la terza vittoria consecutiva al Bari, nella gara interna contro la Virtus Lanciano: Francesco Valiani è il protagonista degli ultimi giorni per i Galletti: "Più che altro mi preme l'importanza del gol rispetto alla sua bellezza: è stato importante per ottenere i tre punti, poi se si riesce a fare un gol bello si è anche più contenti. Però era una partita un po' scorbutica, in settimana arrivi a giocare contro il Lanciano e la gente si aspetta magari di vincere facilmente invece non può essere così e loro hanno dimostrato di essere una buona squadra, capace di darci parecchio fastidio in casa, anche se poi per fortuna siamo riusciti ad avere la meglio".

A livello personale è un bel momento: due gol consecutivi, il record fra Rimini e Bologna è di otto complessivi in campionato.
"Sì, un record di un bel po' di anni fa, aveva coinciso anche con un'altra bella cosa che è meglio non nominare (il riferimento è alla promozione con i felsinei, ndr). Scherzi a parte, sono convinto che sia inutile stare a parlare di obiettivi in questo momento: un campionato da 42 partite è diverso da uno a 34 o 38, ci sono tanti mini campionati all'interno e bisogna gestire le cose anche quando non girano bene. È impossibile che possa andare tutto bene per sempre, chi riesce a tenere botta anche quando le cose si fanno difficili ha la meglio e questo dobbiamo mettercelo in testa".

I tantissimi tifosi biancorossi però non hanno dubbi: la promozione è l'obiettivo della piazza.
"Non serviva che arrivassi io a dire che questa piazza ha una passione incredibile. Lo ha già dimostrato in passato: senza scomodare la promozione di Conte, basta andare due anni indietro con i play-off per vedere cosa si era creato, nonostante una società sull'orlo del baratro e che prima del fallimento attirava addirittura meno gente, questa è la dimensione della piazza dove ci troviamo. Se lavoriamo e ci dedichiamo anima e corpo ci possiamo togliere qualche soddisfazione".

A livello di rivali, chi vi preoccupa?
"Nell'ordine Cagliari, Spezia e Cesena. Anche il Livorno ha fatto una partenza eccellente, poi non vorrei dimenticare qualcuna: per esempio c'è l'incognita Ascoli, che a livello di qualità ha fatto un lavoro pazzesco, ha fatto veramente una grande squadra pur partendo in ritardo. Poi quando vedi giocare il Crotone ricorda tanto quello che arrivò ai playoff proprio contro il Bari, una squadra simile a questa: non molto accreditata, ma che correva all'infinito, con tanti ragazzi che sono venuti fuori, anche adesso i pitagorici possono essere preoccupanti".

Prima volta al sud, a 34 anni. Cambia qualcosa rispetto alle società e alle piazze di centro e nord?
"Io sinceramente ero curioso, perché nell'arco di una carriera mi sono trovato con compagni che hanno giocato altrove e avevo voglia di fare un'esperienza del genere. C'è chi ne parla molto bene e chi ne parla meno bene, sono esperienze che nel nostro lavoro vanno vissute e non tutti siamo uguali: io mi sto trovando molto bene e non lo dico per piaggeria, perché mi sto trovando davvero molto bene. Nel complesso, più riusciremo a farci benvolere con il nostro atteggiamento più sarà facile farsi apprezzare da chi ama questa maglia, che è la gente nata e che vive qui".
Ultimo pensiero su un'altra città dove hai vissuto anni felici: il Parma adesso è in Serie D.

"Sì, lo seguo perché sono rimasto in grandissimi rapporti con Alessandro Lucarelli o anche con Alessandro Melli. È una di quelle piazze dove sono stato bene, faccio fatica a dire dove non è accaduto, però Parma è stata davvero un'esperienza eccezionale: ho conosciuto persone fantastiche a tutti i livelli, sia nello spogliatoio che fuori e quando ho lasciato è stata una bella botta. Si era creato un grandissimo gruppo, mi è dispiaciuto molto lasciarlo e oggi spero che la squadra possa tornare dove le compete perché se lo stramerita, quest'anno anche i tifosi hanno dato una dimostrazione d'affetto pazzesca. Anche al netto di una spesa più contenuta, il numero dell'abbonamento è pazzesco per la categoria e non era scontato che fosse così, stanno dimostrando di voler dare una mano davvero a questa società".

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