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Lutto Sibilia, Trinchera: "Pretendeva tanto e poi ti dava il doppio"

ESCLUSIVA TMW - Lutto Sibilia, Trinchera: "Pretendeva tanto e poi ti dava il doppio"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
giovedì 30 ottobre 2014, 12:502014
di Stefano Sica

A Stefano Trinchera sono bastati due anni, dal 1998 al 2000, per entrare nel cuore di Antonio Sibilia, all'epoca patron biancoverde per la terza volta nella storia del club irpino. Di quell'Avellino, inchiodato purtroppo alla C1 e battuto dal Pisa nella finale di Coppa Italia di serie C, il difensore leccese è stato il capitano indiscusso. E molto amato dal Commendatore. "Io di quegli anni ad Avellino ho ricordi meravigliosi - premette Trinchera, attualmente ds del Francavilla, squadra pugliese che milita in Eccellenza -. Tutto ciò nonostante si stesse consumando un distacco fatale tra la squadra e la tifoseria".

Il suo rapporto con Sibilia?
"Eccezionale. Lui mi aveva adottato, tanto che ogni domenica mi spingeva a rinnovare il contratto. Non dimenticherò mai questa frase che un giorno mi rivolse "Chi mi battezza m'è compare". In effetti in quel periodo avevo mercato: pur essendo un difensore facevo parecchi gol. Non rimasi ad Avellino soltanto perché mi si aprirono le porte della serie B col Crotone. Sibilia dava tutto se stesso a chi dimostrava di meritarlo. Magari pretendeva tanto, ma alla fine ti dava il doppio".

Un aneddoto?
"Dopo tre sconfitte consecutive ebbe uno scatto d'ira. Mi vide da lontano, mi raggiunse e mi manifestò personalmente tutto il proprio malumore alla sua maniera. Il giorno dopo rimettemmo ogni cosa a posto. Del resto ero il capitano di quella squadra, il simbolo di quel momentaccio. Lui soffriva per l'Avellino, lo amava. La partita e il risultato erano per lui, avellinese doc, troppo importanti. Ma Sibilia era l'espressione vivente di una sincerità e di una genuinità assolute. Solo chi lo ha conosciuto da vicino può sapere che uomo davvero fosse".

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