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esclusiva

Torrente: "La Ternana mi ha cercato, il Catania no"

ESCLUSIVA TMW - Torrente: "La Ternana mi ha cercato, il Catania no"TUTTO mercato WEB
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
sabato 18 febbraio 2017, 12:352017
di Stefano Sica

Il suo nome è stato tra i più gettonati per rimpiazzare Benny Carbone sulla panchina della Ternana, prima che il club optasse per Carmine Gautieri. Il rientro di Vincenzo Torrente in panchina è ancora rimandato, in attesa di qualche svolta attualmente difficile, ma non impossibile. TuttoMercatoWeb lo ha contattato per saperne di più, analizzando con lui anche i recenti sviluppi nei campionati di B e Lega Pro. "La Ternana in effetti mi ha contattato, poi hanno fatto una scelta diversa - le sue parole - . La loro chiamata mi ha fatto comunque piacere. Col Catania, invece, non ho avuto alcun contatto. In ogni caso continuo ad aggiornarmi e ad andare in giro. E spero quanto prima di rientrare in gioco".

Benevento e Spal non perdono un colpo: è possibile che una neopromossa possa centrare subito la A?
"Certo. Al netto di Verona e Frosinone, che sono le vere favorite, Benevento e Spal hanno una marcia in più anche perché sono state rinforzate molto bene per un campionato come questo. Entrambe hanno preso giocatori importanti mentre il Cittadella ha dato più continuità alla rosa dell'anno scorso e credo debba anche recuperare il cammino fatto vedere ad inizio stagione".

Verona-Spal sarà il big match di giornata, ma i veneti sembrano in affanno.
"Intanto non mi aspettavo qualche partita no del Verona. Forse la pressione di stravincere questo campionato li sta condizionando un po'. La Spal può fare risultato in questa singola partita, ma i valori del Verona sono importanti e alla lunga verranno fuori. In questa squadra ci sono qualità superiori di cui le altre non godono. Il Verona ha giocatori forti in tutti i settori, come il Cagliari dello scorso anno".

L'Entella invece si è staccata un po'.
"Hanno perso dei colpi e adesso vedo che si avvicinano anche altre squadre come il Bari che a gennaio ha fatto il mercato migliore di tutta la categoria. Il Bari adesso è veramente una squadra importante e Colantuono la sta assemblando in poco tempo. Possono centrare tranquillamente i play-off così come Spezia e Carpi che vedo in pole per questo obiettivo".

In coda è indubbio che il cambio tecnico che ha dato maggiori riscontri è quello operato dall'Avellino.
"Ovviamente sì. L'impronta di Novellino si vede perché adesso l'Avellino è una squadra molto più concreta di prima".

La sua ex Salernitana potrà staccarsi definitivamente dalla zona calda?
"Rispetto ad un anno fa, è una squadra molto più forte in tutti i reparti, costruita per i play-off. Non c'è paragone, adesso è un gruppo completo".

Giochi riaperti nel girone A di Lega Pro?
"Non credo. L'Alessandria ha qualcosa in più delle altre e garantisce maggiore continuità. La Cremonese ha la squadra più forte di tutta la gestione Arvedi, ma purtroppo le manca sempre qualcosa. Livorno ed Arezzo stanno facendo un grande girone di ritorno, ma non penso che ci saranno sorprese. L'Alessandria ha una partita importantissima a Cremona: dovesse superarla positivamente, diventerebbe quasi inattaccabile".

Nel girone B sembra ancora tutto in gioco.
"Parma e Venezia hanno gli organici più forti ma ci sono 4-5 squadre che possono giocarsela fino alla fine. In questo senso non è cambiato nulla. E' rimasto un grande equilibrio ed è una corsa davvero avvincente e divertente. Il Parma peraltro ha preso a gennaio giocatori in prospettiva, già pronti per un eventuale campionato di B".

Il Genoa ha rallentato un po' la sua marcia.
"Ha avuto un'involuzione sul piano del gioco. Ma sono cambiati anche diversi giocatori nel mercato invernale e qualche infortunio ha fatto il resto. Però la squadra non si esprime più come ad inizio stagione, con quella intensità, quella aggressività e quella velocità che la caratterizzavano. Ultimamente mi sembra che il Genoa giochi con paura e non con quella spensieratezza e quella brillantezza che tutti avevano ammirato qualche mese fa".

Il 29 gennaio è caduto il ventiduesimo anniversario della morte di Vincenzo Spagnolo. Ricordi di quel pomeriggio?
"Fu una giornata di grande tristezza. Ho avuto modo di conoscere la famiglia e ne ho sempre apprezzato il messaggio positivo che ha trasmesso successivamente. Io seppi cosa era successo al rientro in campo alla fine del primo tempo. Furono i ragazzi della Gradinata a comunicarmelo, quando andai a parlare con loro. Negli spogliatoi nessuno ci aveva detto nulla. Sospendere la partita fu la decisione più logica, anche perché era già in moto la macchina organizzativa per evitare ulteriori incidenti. Ma, ripeto, fu una giornata pessima per tutti, non solo per noi del Genoa".

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