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I ritorni di Mauri e Iunco. Chiudere laddove la loro stella ha iniziato a brillare

I ritorni di Mauri e Iunco. Chiudere laddove la loro stella ha iniziato a brillareTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 11 gennaio 2017, 06:152017
di Tommaso Maschio

Certe strade sono destinate a incrociarsi nuovamente a distanza di anni. È il caso di quelle di Antimo Iunco col Cittadella e di Stefano Mauri con il Brescia. I due infatti dopo lunghi anni tornano là dove si sono imposti all'attenzione generale con l'obiettivo di dare ancora il loro contributo a due squadre in piena lotta per un posto nei prossimi play off.

Il primo torna in Veneto dopo sei anni e mezzo in cui non è mai riuscito a replicare le ottime cose fatte vedere con la maglia granata – 32 presenze e 12 gol con la conquista degli storici play off di Serie B – girovagando in lungo e in largo per l'Italia fra Serie B (Torino e Trapani) e Lega Pro (Spezia, Alessandria e Paganese). Iunco porterà con sé qualità ed esperienza per contribuire all'ottimo, fin qui, cammino della squadra di Venturato che da neopromossa sta stupendo tutti al pari di Benevento e SPAL. Un ritorno in una piazza che ben conosce, che lo apprezza e che non lo ha mai dimenticato per dimostrare a 33 anni di poter ancora dire la sua e che gli ultimi campionati sottotono non rappresentano il suo vero valore.

Per il secondo invece il ritorno nella squadra che lo ha lanciato in Serie A e verso grandi traguardi è stato qualcosa di inaspettato. Mai Mauri infatti si sarebbe mai aspettato di restare per sei mesi senza squadra dopo un decennio da protagonista in massima serie con la maglia della Lazio. Invece così è stato con la tentazione di scendere addirittura in Lega Pro per aiutare l'ex compagno Giannichedda al Racing Roma e infine la scelta di andare dall'altro amico Cristian Brocchi a Brescia col gravoso compito di non far rimpiangere il talento di Leonardo Morosini volato al Genoa in Serie A. Nel 2003-04, alla sua prima in Serie A, i gol furono 7 in 30 presenze in una squadra che aveva Roberto Baggio come stella e il solito Andrea Caracciolo come bomber che chiuse all'undicesimo posto. Allora Mauri era in rampa di lancio, oggi invece si appresta a chiudere al meglio una grande carriera aiutando un vecchio amico e la squadra che ha contribuito a far brillare la sua stella.