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Pisa, Dana: "Offerta rifiutata, oggi non sappiamo più a cosa credere"

Pisa, Dana: "Offerta rifiutata, oggi non sappiamo più a cosa credere"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano/Tuttolegapro.com
martedì 30 agosto 2016, 22:182016
di Simone Lorini
fonte TuttoPisa.it

Ulteriori aggiornamenti sulla trattativa per la cessione del Pisa arrivano da Pablo Dana, intervenuto in diretta telefonica a 50 canale: "La situazione è quella definita dal sindaco e onestamente ridicola. Da parte del sindaco che di tutta la tifoseria e di Abodi con quell'iniziativa unica c'è stata grande unione, ma purtroppo la richiesta fatta da noi è stata rifiutata pur avendo provato a venire incontro più possibile alle richiesta. Oggi l'offerta è stata fatta, ma purtroppo non sapevamo più a chi farla. Anche il notaio Caccetta credo sia stato ingannato perché non c'è una persona di riferimento giusta. Abbiamo fatto l'offerta di 6,2 milioni e la richiesta era che accettassero di firmare un preliminare che voleva dire mantenere l'equilibrio e serenità riportando Gattuso in panchina. Questo nostra offerta non ha avuto nessun riscontro. Quando siamo stati chiamati a soccorso del Pisa i primi di Agosto lo abbiamo fatto subito seguendo le richieste della proprietà la quale ha evaso e fatto finta di non corrispondere con noi. Sono state fatte dal sindaco le giuste verifiche per il nostro gruppo. Non so se hanno qualche rammarico verso Gattuso, ma per altri problemi non so.

Anche se il nostro gruppo vuol venire in aiuto a questa squadra, i giochi sono già stati fatti: o la trattativa è già stata fatta e venduta. Mi sembra ridicolo con la valutazione data, al di sopra di ogni valutazione normale, ma che abbiamo accettato per amore verso il Pisa e i tifosi. Oggi non sappiamo più a cosa credere. Se non accettano vuol dure che c'è qualcosa sotto. Oggi nessuno può dare un euro ad una società della quale non si sa niente: Lucchesi non ha avuto il diritto di darci i conti e la trasparenza che lui come socio poteva darci. Ad oggi non sappiamo quello che c'è nei conti e nei contratti del Pisa. Noi siamo qua e non molliamo con il supporto del sindaco che è stato straordinario. Non possiamo però dare una caparra in una società forse già venduta".