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V. Entella, Keita: "All'inizio tante difficoltà, ma ora mi sento a casa"

V. Entella, Keita: "All'inizio tante difficoltà, ma ora mi sento a casa"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Sanguinetti
giovedì 20 ottobre 2016, 10:492016
di Tommaso Maschio

In una lunga intervista rilasciata a L'Equipe il terzino della Virtus Entella Cheick Keita ha parlato della sua carriera, dello sbarco in Italia e del proprio futuro: "Ho iniziato al Solitaires dove sono rimasto otto o nove anni, poi sono andato al Paris FC e sono stato notato dal Monaco che mi ha portato nel suo centro di formazione dove sono rimasto tre anni prima che mi lasciassero andare. Poi ho faticato a trovare un club nonostante qualche contatto con alcuni club come Nizza, Angers e Saint-Etienne, e infine ho fatto un provino con la Virtus Entella e questa mia ha tesserato. Un percorso che ricorda un po' quello di Patrice Evra, che ha addirittura iniziato in Serie C. All'inizio l'impatto non è stato facile, per via della lingua e della cultura, ma alla fine i compagni mi hanno aiutato a adattarmi e ora mi sento a casa. Il calcio italiano poi è molto tattico, si corre moltissimo e serve una maggiore tenuta fisica. Qui ci si allena sempre a ritmi pazzeschi e lo scorso anno ho accusato in diverse occasioni la fatica. La cosa più difficile è stata la lingua. Hai l'impressione che si parli di te, che si facciano beffe di te tutto il tempo.

In aggiunta, ci sono pochi stranieri in squadra, dopo pochi francesi che sono arrivati, un africano. Ho passato un sacco di tempo con loro. - continua Keita parlando anche del Mali - Ho giocato una partita con l'Under 20 e poi sono stato chiamato dalla Nazionale maggiore, ma mi sono infortunato e non ho potuto giocare. Sento il ct Giresse e mi ha detto che conta su di me per la sfida contro il Gabon valida per le qualificazioni ai Mondiali del 2018. Spero che questa volta possa essere a disposizione della squadra. Dubbi? Ammetto di aver esitato un po' quando ho ricevuto la chiamata del Mali, ma poi ho capito che con la Francia avrei avuto grandi difficoltà a essere preso in considerazione. E poi il Mali è sempre il mio paese e non potevo dirgli di no".