Entella, Matteazzi: "Rispetto e stima per la classe arbitrale ma tanti errori gravi"

Il direttore generale dell'Entella Matteo Matteazzi ha parlato ai taccuini dell'edizione Levante de Il Secolo XIX della stagione biancoceleste: "La squadra ha reagito con grande determinazione e concentrazione agli eventi di domenica. Il gruppo sta dimostrando di avere ben chiara l’importanza dell’obiettivo da raggiungere. Si percepisce una grande motivazione e so che questi stati emotivi si coltivano durante la settimana. Servirà una prestazione da squadra vera. Sono convinto che ognuno saprà dare il proprio apporto: chi scenderà in campo dall’inizio, di chi entrerà a gara in corso e di chi aiuterà i compagni dalla panchina.

La tensione potrà influire sui gesti tecnici all’interno della gara, ma la carica agonistica e la concentrazione massima dovranno prevalere e farci uscire vincitori nella maggior parte dei duelli. Dovremo anticipare i pericoli con i posizionamenti migliori e cercare di ottenere il massimo da tutte le situazioni difensive e offensive, senza la minima distrazione, coscienti del fatto che ogni pallone può essere quello decisivo. Questo dovrà succedere.
Il nostri tifosi sono giustamente arrabbiati per la stagione negativa e sappiamo di essere in debito con loro. Ma conosco bene il pubblico biancoceleste e so che nei momenti più complicati non si tira mai indietro. Mi aspetto un grande supporto sia come tifo che in termini di aiuto psicologico nei confronti della squadra. Chi vuole bene all’Entella è consapevole di quanto sia determinante ottenere un risultato positivo e la ferma e compatta determinazione dell’intero Stadio nel raggiungerlo, può risultare decisiva.

Abbiamo assoluto rispetto e stima per la classe arbitrale, ma la sequela di errori, anche gravi, che si sono succeduti durante l’intera stagione con un’impennata nell’ultimo periodo sono un dato oggettivo e incontestabile. E’ vero, alcune decisioni avverse stanno condizionando in modo pesante il nostro finale di campionato, ma non vogliamo che questo diventi un alibi, consapevoli anche del fatto che l’assenza di tecnologia penalizza molto i direttori di gara".