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Paganese, De Sanzo: "Una gioia immensa salvare la Stella, ringrazio tutti"

Paganese, De Sanzo: "Una gioia immensa salvare la Stella, ringrazio tutti"TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Scialla
domenica 27 maggio 2018, 01:102018
di Stefano Sica

Sarà ancora serie C per la Paganese, vittoriosa 2-1 al Torre nella sfida di ritorno play-out contro il Racing Fondi (2-2 in terra laziale). Tanta sofferenza per almeno 50 minuti, poi la risurrezione, il sorpasso dopo lo svantaggio e una ripresa vissuta all'arma bianca contro un avversario ormai al tappeto. Fabio De Sanzo è stata l'anima di questa Paganese dell'era Raffaele Trapani, prima come calciatore e poi come allenatore, guadagnandosi una promozione sul campo dopo essere stato vice di Salvatore Matrecano e Massimiliano Favo. La felicità per lui non può che essere doppia.

SALVEZZA SOFFERTA - "Il cuore di due veterani come me e Scarpa ha fatto la differenza ma è pur vero che devo ringraziare tutti i ragazzi che hanno dato modo di esprimermi nelle vesti di allenatore. Li ringrazio singolarmente perché sono stati fantastici. Hanno subìto tante critiche ma a mio avviso avrebbero meritato la salvezza diretta. E' giusto che siano loro a ricevere l'elogio principale dopo essere stati sommersi da tante perplessità. Peraltro da quando ho iniziato ad allenare io, abbiamo fatto 14 punti in 12 partite: direi che il cammino è stato buono. Siamo una squadra di folli guidata da un folle, l'ho detto tante volte nel corso di questa stagione. Abbiamo disputato il secondo tempo perfetto: tutti hanno ingranato la marcia, anche quelli che sono entrati. Oggi mi sento come se avessi vinto una Champions League: faccio l'allenatore da soli cinque anni, esordire in C e chiudere così è stato fantastico".

DAL 3-5-2 AL 4-4-2 SULLO 0-1 - "Questa mossa l'avrei voluta fare in tante altre partite. Il 3-5-2 non è un modulo che a me piace utilizzare sempre. Però, da quando sono subentrato, ho pensato che non fosse il caso di fare esperimenti e si è continuato così. Immaginavo di cambiare se fossimo andati sotto: ne avevamo le possibilità e la forza. E infatti abbiamo disputato una ripresa di cattiveria e grinta. Se solo l'avessimo fatto anche in tante partite precedenti... Ma ora sarebbe inutile tornare indietro. Le cose sofferte sono quelle più belle e meritate. Quando abbiamo preso gol, ho pensato che avrei rivisto la Paganese che voglio: ci siamo sbloccati mentalmente e ho visto una grande squadra contro un avversario tosto che ha giocato la sua partita al di là del fatto che è andato in vantaggio in maniera rocambolesca. Perché Bensaja per Tascone dall'inizio? Nicholas l'ho visto bene dopo che ha saputo che la compagna aspetta un bambino. Mi è sembrato particolarmente motivato e si è meritato la maglia da titolare. Ha risposto bene come lo hanno fatto gli altri. Scarpa aveva promesso che mi avrebbe regalato la salvezza ed è stato di parola".

TEMPO DI RINGRAZIAMENTI - "Il ringraziamento più grande va a mia moglie che mi è stata sempre vicina aiutandomi tanto. Per i confronti che abbiamo avuto, forse lei ora sa di calcio più di me... Ringrazio i miei ragazzi, la gente di Pagani e il presidente che mi ha permesso di allenare una squadra che per me è sempre gloriosa. Solo un folle avrebbe dato la squadra a me e di questo gliene sarò grato a vita. Io ho ricambiato regalandogli tante gioie, compresa questa. Poi si vedrà quello che succede. Io sono il primo ad augurarmi di restare ma adesso non è il momento di pensare al futuro. Bisogna fermarsi, sedersi tutti attorno ad un tavolo e riflettere su ciò che si vuole fare. La mia posizione è secondaria. Io resto sempre a disposizione della Paganese e se la società riterrà che io meriti una riconferma, così sarà. Altrimenti la mia gratitudine sarà uguale. Non avrei mai creduto di diventare un giorno l'allenatore della Paganese. Ciò è avvenuto in uno dei momenti più brutti della sua storia, però c'ho messo anima e cuore ed è stata comunque una bella esperienza, seppure sofferta. Ma la sofferenza aiuta a crescere ed a valutare meglio gli errori fatti. Spero che per me questo sia solo l'inizio di una lunga carriera. Io vorrei una Paganese quanto più in alto possibile ma non sono valutazioni che spettano a me. Ora è solo tempo di riflessioni per capire cosa vuole fare da grande questa Paganese. Ribadisco i ringraziamenti al pubblico, è stato bello vedere così tanta gente allo stadio anche se restano numeri inferiori rispetto a quando giocavo io. Una Paganese maggiormente ambiziosa forse riporterebbe più persone allo stadio ma credo che la priorità sia quella di costruire un gruppo compatto che duri almeno 2-3 anni e che possa puntare a qualcosa di grosso, a prescindere dalla mia permanenza".