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Pres. Pisa: "Basta lotta, i ripescaggi non sanano i mali del calcio"

Pres. Pisa: "Basta lotta, i ripescaggi non sanano i mali del calcio"TUTTO mercato WEB
giovedì 16 agosto 2018, 16:572018
di Claudia Marrone

Attraverso una lettera aperta fatta diramare dai canali ufficiali del suo club, il presidente del Pisa Giuseppe Corrado esprime la sua posizione sul momento del calcio italiano:

"Per il bene del calcio e per non creare ulteriori danni economici al movimento anche gli altri campionati, oltre a quello di serie A e di serie B, devono iniziare il prima possibile.

Occorre dare uno stop alle proteste, ai ricorsi, alle polemiche, agli appelli e ad un’estate di lotta ‘tutti contro tutti’. Ognuno con le sue ragioni.
Si parla di campionati falsati nella stagione appena conclusa e si dimentica che i mali emersi oggi hanno origini remote e hanno, forse, condizionato molti campionati prima dell’ultimo. Le plusvalenze fittizie e le situazioni di dissesto economico finanziario non si generano in un solo anno e alcune irregolarità amministrative hanno origini lontane nel tempo e hanno, certamente, condizionato anche altri campionati.
Nel momento che stiamo vivendo qualche società pensa di essere stata defraudata e privata di certi diritti e protesta ma, verosimilmente, dimentica di essere stata perdonata in tempi passati o di avere, magari ingiustamente, beneficiato di situazioni di particolare favore.
I ripescaggi, secondo il mio pensiero, sono un istituto da rivedere da parte delle istituzioni calcistiche e da non utilizzare in ambito sportivo.
Il calcio italiano ha espresso in questi ultimi anni tutti i suoi mali e le regole vigenti hanno mostrato di non essere sufficienti o non adeguatamente rigorose per garantire competizioni regolari e trasparenza di comportamenti. Non si può pensare che per rimettere in sesto un meccanismo imperfetto si possa azionare una leva e cambiare tutto in un momento e ridare regolarità restituendo, senza certezze, a chi crede di essere stato penalizzato. In un movimento calcistico dove tutti, a turno, hanno approfittato di regole deboli e non sufficienti controlli non si può pensare di risanare il tutto con i ripescaggi. E le proteste delle società in queste ultime settimane dimostrano come, in un sistema debole e non sotto controllo, tutti possono rivendicare qualcosa e tutti possono cercare di ottenere qualcosa “facendosi sentire”.
Mi è parso corretto o il minore dei Mali, in una situazione del genere, cristallizzare tutto e partire con i campionati senza cercare di fare giustizia approssimativa in un meccanismo perverso e con regole imprecise. Non dimentichiamo poi che il rinvio dei campionati porterà danni economici a tutte le società che, oltre a dover pagare gli stipendi ai propri tesserati, dovranno rispondere dei contratti stipulati con i propri sponsor e con gli investitori in pubblicità e dovranno rendere conto ai propri tifosi per gli abbonamenti sottoscritti.
Quello che occorrerà fare, da parte della Federazione, sará semmai riequilibrare i vantaggi economici tra i campionati alla luce della situazione di particolare eccezionalità degli stessi. I contributi che sarebbero spettati alle tre squadre non iscritte al campionato di B dovrebbero a mio avviso confluire nel campionato di Lega Pro che, distribuendoli alle squadre partecipanti, riuscirebbe così ad ammortizzare gli effetti negativi dei mancati ripescaggi dando maggiore sostenibilità ad un campionato tanto prezioso per la serie A e la serie B. La Federazione dovrebbe inoltre valutare come offrire le migliori opportunità alla serie C nel meccanismo delle promozioni.
Solo riformulando regole rigorose e precise e ritornando presto a giocare si potrà ritrovare fiducia in questo sport e si riuscirà a mettere una pietra tombale sopra ad un’estate piena di situazioni paradossali, deludenti e di reazioni polemiche anche strumentali".