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esclusiva

Chietti: "Cavese molto forte. Felice per la svolta societaria"

ESCLUSIVA TMW - Chietti: "Cavese molto forte. Felice per la svolta societaria"TUTTO mercato WEB
© foto di Marco Rossi/Tuttocesena.it
giovedì 23 ottobre 2014, 21:002014
di Stefano Sica

Ha condotto lo scorso anno la Cavese verso un dignitoso settimo posto in un'annata che ha visto Savoia e Akragas disputare un campionato a sé, sebbene i bianchi di Torre Annunziata lo avessero messo in ghiaccio già diverse settimane prima della fine. Francesco Chietti, tecnico di quegli Aquilotti spumeggianti e, per larga parte del torneo, sognatori senza fissa dimora, può dire di aver compiuto appieno il proprio lavoro. Andando al di là delle aspettative sia dell'entourage societario sia dell'ambiente del tifo. "E pensare che ad un certo punto eravamo quinti prima che ci togliessero altri tre punti per inadempienze societarie - ricorda il trainer napoletano -. Abbiamo vissuto gli ultimi tre mesi tra alti e bassi a causa di questa instabilità del club, altrimenti chissà dove saremmo arrivati. C'era un clima in disfacimento e tutto sembrava in alto mare. Fino all'ultimo episodio che mi ha coinvolto prima della partita col Licata".

Ci ricordi.
"Mi sono dimesso prima di quella gara perché volevano impormi l'utilizzo di alcuni ragazzi di Cava. Una situazione inaccettabile per uno come me che crede nella meritocrazia come valore assoluto e che non sa piegarsi mai a richieste strane. L'allenatore ero io e, dopo un anno così, sapevo io chi premiare e chi non. In ogni caso quella squadra mi ha regalato grosse soddisfazione, pur essendo costata poco. Abbiamo messo in mostra bel gioco, facendo 84 gol, secondi solo al Savoia. Sono contento comunque che oggi la Cavese abbia voltato pagina con questa nuova società. La squadra tra l'altro mi pare fortissima. L'anno scorso avevamo molti giovani in rosa, quest'anno ci sono una quindicina di over di alto livello, basti solo vedere i nomi dei nuovi arrivati. Col giovane ci vuole pazienza e bisogna tirargli fuori quella costanza che non sempre riesce ad avere. A questo va aggiunta la voglia feroce di arrivare. Io ho respirato l'aria dei campi in polvere, vengo dalla Sanità, ho lavorato e sudato senza regali da parte di nessuno per impormi. Oggi non ho timore di dire che la Cavese è la migliore campana del suo girone. E che, senza quell'handicap di partenza, darebbe fastidio alle primissime per i mezzi di cui dispone".

E lei come trascorre questo periodo di inattività forzata?
"Guardo partite e mi aggiorno. E poi partecipo al Torneo Intersociale perché non ho mai perso la voglia di giocare. Il desiderio di allenare è enorme, aspetto la chiamata giusta".

E in questi mesi ha avuto la possibilità di tornare in panchina?
"In estate ci sono stati contatti con Puteolana e Marcianise, poi non se ne è fatto più nulla".

Dopo questo scorcio di campionato, chi vede favorite nei gironi H e I della serie D?
"Nel girone H propenderei per Gallipoli ed Andria, a seguire Bisceglie e Brindisi. Spesso chi arriva dall'Eccellenza muove poco in sede di mercato e si porta dietro questo vantaggio che è notevole. Nel girone I credo nella Neapolis perché è una squadra attrezzata e la famiglia Moxedano da sempre sa fare calcio. Poi certamente c'è l'Akragas che era già forte l'anno scorso e in estate si è rinforzata ulteriormente".

E le campane Agropoli e Torrecuso, partite anche loro per ben figurare con i beneventani a sorpresa in vetta?
"Mi sembra che l'Agropoli stia facendo fatica più del dovuto. Non è detto che non se la possa giocare al pari del Torrecuso al quale, però, penso manchi ancora qualcosa per diventare team da vittoria diretta".

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