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Gagliardi: "Anno per me formativo. Lascio Cosenza con onore"

ESCLUSIVA TMW - Gagliardi: "Anno per me formativo. Lascio Cosenza con onore" TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com
mercoledì 12 giugno 2013, 07:052013
di Stefano Sica

Ha lottato per una lunga fase del campionato per un sogno: quello di riportare il Cosenza, la squadra della sua città, tra i professionisti dopo due anni di assenza. Traguardo sfumato per merito di un Messina uscito indenne anche dallo scontro diretto a poche giornate dalla fine. Il bilancio dell'annata rossoblù resta, comunque, positivo, ed il tecnico Gianluca Gagliardi ci tiene a sottolinearlo. "E' una stagione che si può definire ottima considerando tanti fattori - esordisce -. Abbiamo incontrato molte difficoltà oggettive e persino giornaliere. Sono contento di quello che hanno fatto i ragazzi. Girare a 73 punti è stato un grande traguardo. Li ringrazio, è stato un onore e un piacere lavorare con un gruppo così serio e professionale".

Quest'anno lei ha puntato molto anche sui giovani.
"Sì ma è merito anche dei più navigati che li hanno messi in condizione di esprimersi bene. Penso, ad esempio, a Parisi che a 39 anni fa ancora la sua bella figura e non dimostra mai la sua età".

Lei ha cambiato anche modulo in corsa.
"Di regola cerco di adattare il modulo ai giocatori di cui dispongo. Per poter utilizzare alcuni under sono stato costretto a rivedere più volte le mie idee. Abbiamo iniziato con una difesa a tre, passando poi a un 4-3-1-2 ed infine ad un 4-3-2-1 che ci ha dato le soddisfazioni maggiori".

A un certo punto del campionato sembravate poter contendere davvero il primato al Messina.
"Sì, ci credevamo. Il Messina è una società esperta e organizzata. Lo stesso parco giocatori era più esperto del nostro. Ci siamo presentati allo scontro diretto a Messina senza Mosciaro, un giocatore per noi importantissimo. E abbiamo perso Foderaro dopo un quarto d'ora. Ma il Messina aveva comunque in tasca il torneo dovendo giocare con Nissa e Ragusa, due gare abbordabili".

Oramai è certo che lei e il Cosenza prenderete strade diverse.
"Era già un'ipotesi che si è concretizzata nell'ultimo quadrimestre. Ma questo resterà un anno importante per la mia formazione. E' stata la mia prima esperienza in una piazza prestigiosa. Ho gestito pressioni ed aspettative notevoli ed inevitabili in una città come Cosenza. Lavorare qui mi è servito, mi ha arricchito e fatto crescere. Lascio con onore, consapevole di aver fatto il massimo".

Qualche rimpianto?
"Dopo la doppia vittoria all'andata con Messina e Savoia eravamo primi. Poi abbiamo perso Arcidiacono che è un giocatore fortissimo, uno che fa la differenza e che potrebbe stare tranquillamente tra i professionisti. Francamente mi aspettavo qualche intervento deciso sul mercato per rinforzare la rosa. E non è stato fatto. Il Messina aveva davanti attaccanti di un certo valore come Corona, Chiaria e Cocuzza. Noi non abbiamo colmato questo gap. Nonostante tutto abbiamo chiuso il campionato col migliore attacco del girone. E dei 65 gol fatti, solo 9 sono arrivati da palla inattiva. Segno che abbiamo prodotto tanto, facendo un calcio propositivo. A Cava abbiamo subìto dei torti arbitrali evidenti, con un rigore solare che non ci è stato concesso. Da quell'episodio è scaturita l'espulsione di Mosciaro per proteste. E lo abbiamo perso per due giornate. In quel frangente del campionato ci è mancato un attaccante importante, bravo nel gioco aereo e nello sfondamento di difese che si chiudono. Ecco perchè parlo di innesti mancati, e questo alla lunga lo abbiamo pagato".

Sembra quasi un messaggio al club...
"Io non so se con questa società si potranno fare cose importanti".

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