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Il sogno di Andrea Napoli: "Cava trampolino di lancio importante"

ESCLUSIVA TMW - Il sogno di Andrea Napoli: "Cava trampolino di lancio importante"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport/TuttoLegaPro.com
giovedì 27 novembre 2014, 14:202014
di Stefano Sica

Se il campo è il giudice supremo per qualsiasi calciatore, per aggiornarsi sul talento di Andrea Napoli basta andarsi a gustare i video di alcune delle gare nelle quali ha lasciato il segno in maniera decisiva: su tutte Brindisi e Pomigliano fino al derby con l'Arzanese. Tuttavia il sogno del piccolo numero uno della Cavese, originario della splendida Costiera Amalfitana, nasce da lontano. Dai primi passi mossi con la Salernitana, con cui ha svolto tutta la trafila nelle formazioni giovanili, fino all'approdo a Grosseto, dove nei primi due anni è stato un punto di forza della Primavera maremmana per poi strappare il meritato premio della convocazione in prima squadra. Anni di maturazione tecnica e caratteriale, lontano dai propri affetti nonostante la giovanissima età. Ma la voglia di sfondare era più forte della nostalgia di casa. Quella stessa fame di arrivare che ne fa un ragazzo sfrontato tra i pali e brillante nelle relazioni private. Intanto già diversi club professionistici ne stanno monitorando le prestazioni. E questa è comunque una soddisfazione di cui andare orgogliosi perché rende giustizia ad un processo di crescita costante. "Una crescita che devo a due persone in particolare - puntualizza l'estremo difensore classe '94 -. Intanto Giordano Negretti, che a Grosseto mi ha insegnato tanto facendomi capire come si potesse giocare alto con profitto. E poi il mio attuale preparatore dei portieri a Cava, Gennaro Della Corte".

L'alfiere di tante scoperte: l'ultima, Domenico Liccardo della Neapolis, convocato lo scorso anno nella rappresentativa di serie D.
"Ma il mister è bravo nel gestire mentalmente i giocatori. A me ha insegnato lo stile della parata e poi mi ha aiutato a superare qualche momento difficile dicendomi di credere sempre in me. All'inizio non giocavo perché non rientravo nella regola degli Under. Poi mi sono guadagnato il posto e la fiducia di tutto lo staff tecnico. Avere Della Corte vicino è stato importante. E oggi, ci tengo a dirlo, uno dei ragazzi a cui sono più legato nello spogliatoio è Antonio Imbimbo, l'altro portiere. C'è grande amicizia tra noi".

Come sei arrivato a Cava?
"Grazie innanzitutto a Paolo Parisi che mi segue e al ds Daniele Flammia che mi ha voluto".

Ti è mai capitato di soffrire le pressioni di questa piazza tra le più appassionate in Campania?
"Mai. Al contrario, questa tifoseria ti dà una grande carica. Quando ti giri e vedi quella Curva così piena e che non smette mai di incitarti, dai il doppio".

A quale grande portiere ti ispiri maggiormente?
"Neuer. Perché gioca alto come piace a me".

E quale difetto pensi di dover ancora smussare?
"Sto cercando di migliorare la convinzione in me stesso. Non bisogna mai sentirsi appagati".

Quali sono gli obiettivi del gruppo?
"Non siamo partiti con l'idea di vincere il campionato ma i risultati stimolano. Io personalmente preferisco guardare partita per partita senza pensare ad un obiettivo minimo. Del resto noi scendiamo sempre in campo per vincere ma, nello stesso tempo, tutte le gare sono difficili e insidiose. La penultima a Frattamaggiore, contro l'Arzanese, insegna".

E chi è il vostro leader incontrastato?
"Claudio De Rosa, non potrebbe essere altrimenti".

Quale è stata la parata più difficile in questa stagione?
"Penso ad una col Brindisi e alla prima su Barone contro l'Arzanese. Quest'ultimo intervento è stato complicato perché mi sono trovato a respingere un colpo di testa da distanza ravvicinatissima e dopo che la palla era rimbalzata a terra. Molti dicono che sia stata migliore la seconda su Barone, ma io scelgo questa".

E qual è un rito scaramantico a cui non puoi rinunciare?
"Ce ne sono diversi. Quello che preferisco lo eseguo all'ingresso delle squadre in campo. Faccio uno scatto di 10 metri e poi due salti in alto, uno a destra e l'altro a sinistra. E poi c'è il segno della croce prima della partita. Sono molto cattolico, ci tengo tantissimo".

Il sogno nel cassetto?
"La Lega Pro il prossimo anno".

Con qualche squadra in particolare? Magari quella del cuore...
"Sono sincero, non tifo per nessuna in particolare. L'importante intanto è arrivarci a questo traguardo. Ancora meglio se con la Cavese".

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