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esclusiva

N. Majella: "Annata positiva per me. Ora una nuova sfida"

ESCLUSIVA TMW - N. Majella: "Annata positiva per me. Ora una nuova sfida"TUTTO mercato WEB
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com
giovedì 24 luglio 2014, 07:052014
di Stefano Sica

Sedici reti nell'ultima stagione di D trascorsa tra Bastia e Gualdo. Giusto per ricordare a tutti che l'abitudine al gol ha un sapore a cui non si può rinunciare facilmente. Per Nunzio Majella (28) quella appena passata è stata senza dubbio l'annata migliore della sua carriera dopo i 21 colpi messi a segno con la Viribus Unitis in D tra il 2007 e il 2008. Ora l'attaccante napoletano, una classica prima punta rapace nell'area di rigore avversaria e abile nel difendere la palla, suda e sgobba a Pianura con gli svincolati del Team Napoli Soccer, in attesa di una nuova sfida. "In effetti, dopo una stagione così positiva, immaginavo di avere un mercato già molto caldo - esordisce Majella -. Ma capisco che tante società vivono un momento di crisi e di incertezza. Qualche contatto comunque c'è stato con club di D, bisogna solo attendere l'occasione giusta. Però, per come è andato quest'anno, non posso che ritenermi fortunato".

A gennaio lascia il Bastia e si avventura in una situazione delicata come quella di Gualdo. L'abitudine alle scommesse difficili.
"E' vero, in quel momento il Gualdo stava messo molto male in classifica, anche se la società si aspettava qualcosa in più. Alla fine ci siamo salvati con qualche giornata di anticipo e siamo stati gli unici a battere la Pistoiese in campionato. Forse è vero, per il valore della squadra si poteva ambire a qualcosa in più della salvezza".

Come è stato il suo inserimento tra gli svincolati del Team Napoli Soccer?
"Molto buono. Il gruppo è davvero di qualità e molto affiatato. Ma io sono stato bene anche in passato con l'Equipe Campania, che anzi ringrazio per la vicinanza che mi hanno mostrato".

Età media in Lega Pro e under in serie D: voi over vi sentite penalizzati?
"Molto. Certo, il criterio dell'età media è un mezzo necessario con cui alcune società possono portare avanti un progetto giovane raccogliendo anche i contributi federali. Però il calcio è uno sport nel quale, come gli altri, dovrebbe prevalere la meritocrazia. Deve giocare chi merita e non è giusto che un giocatore che ha qualità debba trovarsi fuori all'improvviso, sacrificato sull'altare dell'età media. Nel 2003/04 ero giovanissimo quando feci 12 gol nel Savoia. Giocavo perché mister Chiappini riteneva giusto impiegarmi. Insomma, mi sono fatto strada da solo e senza regali. E poi mi chiedo: ma un under, quando diventerà fuori quota, cosa farà? Questo è il senso di una regola sbagliata".

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