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Team Napoli Soccer al via. Farinella: "Pronti per la Quinta Edizione"

Team Napoli Soccer al via. Farinella: "Pronti per la Quinta Edizione"TUTTO mercato WEB
© foto di Alessandro Mazza
giovedì 11 giugno 2015, 14:552015
di Stefano Sica

L'ultima settimana di giugno partirà la Quinta Edizione del Team Napoli Soccer, il gruppo di lavoro che raduna calciatori svincolati allo stadio Simpatia, a Napoli. Si inizierà con giovani atleti under classe '96, '97, '98 e '99, per poi dare spazio, a partire dal 13 luglio, ai big. Ad illustrare a Tuttomercatoweb i programmi estivi del Team è il direttore organizzativo Italo Farinella. "Intanto vorrei ringraziare Antonio Chianese, gestore dello stadio Simpatia che da anni ospita i nostri raduni - esordisce -. Gli under sosterranno tre settimane di allenamento ogni mattina dal lunedì al venerdì. Il pomeriggio l'intero gruppo terrà amichevoli in famiglia, per più volte alla settimana, alla presenza degli osservatori e degli addetti ai lavori che vorranno raccogliere informazioni. Lo staff è in embrione, sia per quanto riguarda gli under sia gli over. Sicuramente Franco Cotugno, con i suoi collaboratori, allenerà i portieri".

Lei è un attento osservatore del campionato di serie D: sorprese e delusioni dei due raggruppamenti meridionali H e I?
"Nel girone H vedevo molto favorite le pugliesi, oltre al Potenza. Specialmente Taranto e Brindisi, un gradino sotto l'Andria che poi ha vinto. Se Taranto e Potenza hanno disputato una buona stagione, la delusione è stata certamente il Monopoli che, con l'organico a sua disposizione, avrebbe dovuto fare un altro campionato. Tra le campane, Arzanese e Pomigliano potevano fare molto di più per organico e per la forza della società. Il Pomigliano alla fine si è salvato tramite gli spareggi, l'Arzanese è addirittura retrocessa. Nel girone I ha vinto la più forte, l'Akragas. Nessuna sorpresa, quindi. Merito anche di mister Feola che in campionato è rimasto imbattuto e ha guidato per mano questa squadra verso i professionisti. La delusione è stata ovviamente l'Agropoli. Alla fine sono venute fuori carenze societarie decisive senza le quali la squadra si sarebbe giocata la promozione fino alla fine. Ad inizio stagione sono stati fatti tanti proclami a cui non sono seguiti i fatti. Si sono sbandierate eccessivamente manie di grandezza. Con una dirigenza più solida e competente, il gruppo avrebbe fatto molto meglio. La vera sorpresa è stata la Frattese: gioco spumeggiante e risultati al di là di ogni aspettativa considerata la rosa. Bisogna fare i complimenti al mister Grimaldi e al ds De Simone. Anche in basso nessuna sorpresa per quanto riguarda le retrocessioni, ma mi dispiace molto per il Sorrento che ha pagato una confusione societaria continua".

Lei è stato ds del Pianura dei miracoli della famiglia Cafasso quando il Carpi, adesso in A, fu sconfitto nella semifinale play-off in serie D. Memorabile quell'8-2 al Simpatia, appena cinque anni fa, quando Giuntoli era già suo omologo agli emiliani. Che ricordo ha di quel pomeriggio?
"Una giornata storica, indimenticabile. Intanto è doveroso fare i complimenti al presidente De Laurentiis per la scelta di Giuntoli, un uomo di calcio davvero competente e tra i migliori attualmente in circolazione. La cavalcata dalla D alla A lo dimostra in pieno. In questo il Napoli si è arricchito, migliorando decisamente la qualità della propria area tecnica. In quella gara partivamo battuti dopo lo 0-5 dell'andata a Carpi. Il nostro fu un autentico miracolo alimentato anche dal carattere e dall'attaccamento alla maglia dei nostri giocatori. Di quella giornata ricordo, però, un aneddoto curioso: un mucchio di bodyguards, infatti, si presentò al Simpatia al seguito del Carpi. Non fu carino: forse qualcuno immaginava di venire in guerra nonostante in tanti anni di attività ci fossimo sempre distinti per civiltà, accoglienza ed educazione. Non si ricorda neanche un episodio di violenza nel quartiere legato a partite di calcio. Immagino, e lo dico scherzosamente, che Giuntoli stavolta verrà a Napoli senza bodyguards, magari avrà capito che qui si vive bene".