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Sousa, guai parlare!TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 22 febbraio 2016, 11:20Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

Sousa, guai parlare!

Mercoledì mi chiama Federico Sartoni per intervenire a Lady Radio con Luca Calamai. Domandano che cosa pensi delle dichiarazioni di Paulo Sousa relative alle tre giornate comminate a Zarate dal Giudice Sportivo. Non accetto che un allenatore si permetta di contestare una sentenza e, di riflesso, una società, la Roma, che fra tre turni verrebbe avvantaggiata dall'assenza all'"Olimpico" dell'argentino. Ma le parole del tecnico vanno oltre: "Nella lettura che faccio del calcio italiano prevedevo una simile punizione. Le tre giornate di sospensione faranno saltare a Zarate anche la gara con la Roma. Del resto in questo campionato ci sono state altre decisioni che hanno aiutato alcune squadre e penalizzato altre".

Desidererei domandare a Sousa che cosa l'abbia spinto a fare queste dichiarazioni. Rientrava nei suoi compiti? No! Spero si accorga di aver fatto solo danni alla società che lo stipendia. Se dici pubblicamente che l'arbitro non ti rispetta e che le scelte della Lega su anticipi e posticipi penalizzano la Fiorentina, significa che la società non ha alcun peso. Non era opportuno fare silenzio e invitare i Della Valle a farsi sentire nei luoghi deputati? Che cosa pensa di cambiare Sousa? Uno che da una vita sta sui campi verdi dovrebbe sapere perfettamente che questo è il gioco del potere. Soprattutto, poi, se arriva da Basilea, città non lontana da Nyon, sede della UEFA.

A conferma di come vanno le cose, nel pomeriggio telefono a Roma a un mio ex calciatore, uomo del mister. Alle 20.45 c'è il Real Madrid. Mi disturbano le sconfitte delle italiane nelle coppe, soprattutto se annunciate. Mi permetto di esternare alcuni pensieri. Mi sarebbe spiaciuto vedere la Roma perdere per la quarta volta in Champions League con un punteggio tennistico. Fra le altre cose, raccomandavo di aiutare l'arbitro Kralovec a essere il migliore in campo. Guai reclamare e, da buoni soldatini, mettersi sugli attenti se richiamati dal direttore di gara e massimo rispetto per gli assistenti. Insomma, un modo per limitare i danni, forse l'unico. Contro Real, Barcellona e Bayern Monaco è prassi e dubitavo ci fosse stato un intervento per difendere squadra e società. Né poteva Spalletti, non era di sua competenza. Puntualmente, sullo 0-1, la Roma lamenta un rigore per fallo di Carvajal su Florenzi e ci sono dubbi al 5' del s.t. sul contatto Navas-El Shaarawy in area. Insomma, un film già visto. Se il calcio rifiuta la tecnologia e regole uguali per tutti, tempo effettivo, fuorigioco e fallo da ultimo uomo, ci sarà una ragione. Perciò è un rapporto di forze e l'allenatore non può, né deve, metterci becco. Mai!