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I maghi dei contrattiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 27 giugno 2016, 11:38Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

I maghi dei contratti

Come è buffa la vita. Tutti sognano di poter allenare un giorno il Real Madrid, perché non esiste incarico più ambito. Eppure non c'è chi non sappia che lì si deve solo vincere e, alle volte, non basta, perché si pretende anche spettacolo. Con simili premesse chi va al Real è chiamato a fare un lavoro disgraziato e perennemente teso al raggiungimento dell'infelicità, nel quale il successo è l'ovvia anticamera del fallimento. E' chiaro che c'è la contropartita economica e, per chi vive per il denaro, porta i piatti della bilancia in parità. Per sopravvivere bisogna essere maestri di equilibrio, con un Presidente che vuol fare campagna acquisti-cessioni e una squadra di prime donne, dove inimicarsi la commissione interna significa la fine.

Ebbene, quante possibilità aveva di sopravvivere Rafa Benitez, atterrato in uno spogliatoio orfano di un Ancelotti disposto al dialogo e disponibile all'ascolto? Senza aggiungere che la cacciata di Carlo aveva compattato lo spogliatoio e Rafa non era riuscito a salire su questa complicata onda emotiva. Subito si era scontrato con Ronaldo, spostando le proprie simpatie su Bale, poi aveva criticato Sergio Ramos e lasciato fuori James Rodriguez, l'acquisto del Presidente. Insomma, quando si è giunti alla sostituzione con Zidane nessuno si è meravigliato. Che cosa ha fatto allora Benitez? E' tornato in Premier League e ha firmato un ricco contratto con il Newcastle. Non importa se è retrocesso, anche perché la pillola gli è stata addolcita dall'arrivo da Madrid di 600mila euro per l'undicesima vittoria in Champions League.

Un amico si è arrabbiato nel leggere questo e mi ha chiesto come fosse possibile accettare in contratto simili clausole. Capisce perfettamente che in caso di successo il premio era dovuto, ma in caso di esonero no. Per tranquillizzarlo ho risposto che Laurent Blanc, non certo amato al PSG, è stato sollevato dall'incarico con una buonuscita di 22 milioni. Non so come definire questi maghi della panchina. Certamente dei fuoriclasse, perché riescono, nei modi più diversi, a costruirsi personaggi e a continuare a ricevere consensi. Ad esempio, avete presente quelli che si sbracciano per 90' come invasati? Eppure dovrebbero sapere che le parole arrivano solo ai due che corrono nella zona a loro vicina o che le urla non aiutano chi è sotto sforzo. Ma se fai vedere alla stampa e alla gente che ti agiti, diranno che sei un gran motivatore. Se pensate che un allenatore del passato si alzava dalla panchina e urlava "Avanti, avanti!" mentre con la mano invitava la squadra a retrocedere, non viene da ridere?