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Guai toccare il Museo e CovercianoTUTTO mercato WEB
© foto di Marco Conterio
venerdì 18 novembre 2016, 11:39Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

Guai toccare il Museo e Coverciano

Ci risiamo e puntualmente Lady Radio, con "Stazione di sosta", lo fa presente. Stavolta non si cerca di chiudere subito Coverciano, uno dei centri sportivi più conosciuti al mondo, ma, per raggiungere l'obiettivo, si parte da lontano, con la proposta di trasferire il "Museo del Calcio" al Comune di Firenze. Pare che il tentativo sia quello di spostarlo dietro l'uscita degli Uffizi, nell'ex cinema Capitol. Non so di chi sia l'idea, ma sarebbe una delle cose più sciocche che si possano immaginare. Qualcuno dice che avrebbe maggiore visibilità, ma non fa ridere. Il Museo credo sia stato uno dei primi, se non il primo, al mondo. E' bello e l'unico appunto che gli si può muovere riguarda il fatto che non si è sempre più internazionalizzato. Inoltre avrebbe dovuto essere allargato come prevedeva un vecchio progetto. La FIGC doveva spendere qualcosa e preoccuparsi di facilitare l'operazione che prevedeva la fusione con la Fondazione Artemio Franchi. Tanto nome l'avrebbe reso ancor più importante.

Il fatto che anche il Premier Renzi, nel parlare dei 2 miliardi che dovrebbero arrivare per "... mettere il turbo a Firenze" (sono parole sue), abbia toccato il tasto, dicendo che alcuni milioni sarebbero investiti nel nuovo Museo, ha stupito tutti. Perché la cosa ha più ampio respiro. Si parte da lontano, si porta via una costola da Coverciano in attesa di chiudere il Centro e spostare a Roma la memoria storica del calcio. Guai lasciare lontano dalla capitale le cose importanti. A Roma chi gestisce il potere vuole tutto a portata di mano. E allora perché facilitargli il compito? Non ha senso. Il Museo deve continuare a essere uno dei fiori all'occhiello del Centro Tecnico e essere allargato per migliorarlo ancora. La Fondazione Franchi deve unirsi al Museo, che porterebbe sempre più in alto un nome che non ha l'eguale nella storia del calcio. Perché nessuno dimentichi ciò che fecero il Marchese Ridolfi prima e Artemio Franchi poi per portare Coverciano agli onori del mondo.

Non so che cosa mi spinga a parlarne, dal momento che ancora non ci credo, anche se nel Belpaese ci dobbiamo preoccupare quando abbiamo qualcosa che funziona o è bello da stordire. Ma in questi casi sorge subito una domanda: "Quanto ci metteranno a distruggerlo?". Sappiamo tutti che non ci mancherebbe niente, poi ci sono gli italiani.