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Raymond Kopa il "Napoleone"TUTTO mercato WEB
venerdì 10 marzo 2017, 10:47Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

Raymond Kopa il "Napoleone"

Mi trovavo a Parigi, ospite di zia Santina. Da Longjumeau, un sobborgo, andavo da Piero, il figlio. Aveva un'enoteca in rue des Abesses, a Montmartre. Sapeva che ero cresciuto a pane e calcio e, come regalo per il compleanno, mi portò al Parco dei Principi a vedere la seconda edizione della Coppa Latina. Correva il 1955. Dopo Real Madrid - Belenenses 2-0, l'altra semifinale metteva di fronte Milan e Stade de Reims, come nel '53. Fu 3-2 al terzo tempo supplementare, dopo 2 ore e 18 minuti. Una partita avvincente, di quelle che vorresti non finissero mai. Tifavamo per il Milan, d'accordo, ma, pur sconfitti, uscimmo soddisfatti. Prima avevamo visto Di Stefano, Gento e Santamaria, altra goduria. Nel Reims, oltre al centrale Jonquet, avevo ammirato Kopa, centravanti a tutto campo, un'iradiddio. Nei tre giorni che ci separavano dalla finale provammo più volte a immaginare che cosa sarebbe stato lo scontro tra Di Stefano e Kopa. Di nuovo spettacolo e stavolta contenti: il Milan aveva battuto 3-1 il Belenenses nella finalina per il terzo posto e Puricelli aveva messo in campo Valli, l'ala sinistra che conoscevo dai tempi della serie B a Piombino.

Ma Di Stefano e Kopa non riuscivo a toglierli dalla testa. Col tempo ho migliorato le conoscenze. Quando Kopa fu acquistato dal Real per 520.000 franchi, mi chiesi come avrebbero potuto convivere con caratteristiche tanto simili. I grandi calciatori, ho imparato con il tempo, non hanno problemi, basta lo vogliano. E il franco-polacco diventò ala destra, per formare con Di Stefano e Gento un trio d'attacco che solo Messi-Suarez-Neymar, forse, potrebbero avvicinare.

E' stato uno dei miei idoli. Rientra tra i pochi immarcabili. Pallone d'Oro e miglior calciatore dei Mondiali del '58, calciatore dell'anno nel '60, inserito nelle Leggende del Golden Foot nel 2006, fu soprannominato il "Napoleone del calcio" dal giornalista inglese Desmond Hackett, quando per gli spagnoli, vista l'altezza, era "Koppita". Lo apprezzo ancora di più perché non si è mai atteggiato a personaggio e per questo, puntualmente, non ha avuto i riconoscimenti che meritava. 617 le presenze nei vari campionati e 149 gol, conditi da non so quanti assists, con, nel palmares, 4 campionati di Francia e una Supercoppa, 2 campionati e 3 Coppe dei Campioni con il Real, 2 Coppe Latine, un terzo posto ai Mondiali in Svezia, con quel trio d'attacco, Fontaine-Kopa-Piantoni, che fece sfracelli a suon di gol. Ancora: fu il primo francese a vincere la Coppa dei Campioni e il Pallone d'Oro. Perse un figlio, nel '53, a causa di un linfoma. In seguito ebbe due figlie: Nadine e Sophie. La prima, affetta da cancro, fortunatamente si riprese. Nel '54 credo sia stato ancora un primo a negoziare un accordo con la marca di scarpe "Noel" con il suo nome. E di nuovo il primo a condurre con Fontaine, nel '69, una battaglia per il contratto a tempo determinato dei calciatori. Ci ha lasciato il 3 marzo, all'età di 85 anni. Sarebbe un peccato dimenticarlo.