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Spalletti e AllegriTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 29 gennaio 2016, 11:34Archivio
di Claudio Nassi
per Claudionassi.com

Spalletti e Allegri

Un maestro, Ercole Rabitti, era solito dire: "Non rendere il facile difficile attraverso l'inutile". Il calcio è semplice, inteso come gioco: perché complicarlo? Me lo chiedo spesso e faccio fatica a trovare risposta. Se Nainggolan è un ottimo centrocampista, perché portarlo a giocare dietro le punte? Il bravo Spalletti, chiamato a sostituire Garcia, non deve stravolgere troppo, ma fare l'impossibile perché il passaggio sia indolore. Il momento è sempre delicato e pretende mille attenzioni. Se Pjanic è indicato a stare più avanzato, perché preferirgli Nainggolan? Va bene De Rossi centrale difensivo. Ha coperto il ruolo nella Roma e in nazionale con buoni risultati, quindi si può fare e confermare, con Keita al meglio e Strootman recuperato. La squadra ne trarrà vantaggio. Ma se Dzeko ha fatto un gol ad agosto, è giusto insistere? A Manchester nel 2011 in 15 partite ne aveva segnati due e nel 2014/2015, in 22, quattro. Quindi non è la prima volta che accusa pause. Schierarlo è un duplice danno, per lui e per la squadra. Aiutiamolo a migliorare durante la settimana. Se, poi, si ritiene di aumentare gli allenamenti perchè gli uomini non rispondono alle sollecitazioni, ci si deve domandare se è la medicina giusta. Perché, come insegnano, quando le cose non vanno il problema è psicologico e un colloquio a quattr'occhi con ogni calciatore, per far uscire tutto quello che ha dentro, porterebbe a migliori risultati. Senza dimenticare che una partita dura 57'/58' effettivi e che, da una statistica di Casarin, quando era designatore, durante i 90' ci sono 100 interruzioni, più i 15' di intervallo. E un atleta che fa vita da professionista non può avere problemi a tenere il campo.

Ma vale 3 milioni netti un tecnico, chiunque esso sia? Permettetemi di dubitarne, pur riconoscendo le difficoltà del mestiere. Né li vale Allegri, che ritengo uno dei migliori. Questo non impedisce di pensare che la Juventus abbia ceduto Coman al Bayern Monaco per facilitare l'inserimento di Dybala, all'inizio in panca. Si poteva non vedere il talento dell'argentino? Eppure ci si nascondeva col dire che doveva crescere, perché un conto era giocare nel Palermo, un altro nella Juventus. Poi la prontezza nel correggersi porta l'uomo a riproporre quel 5-3-2 con Lichtsteiner ed Evra, due difensori, esterni bassi, più Marchisio regista e frangiflutti centrale. Un'ulteriore conferma che "difesa e contropiede" paga sempre. Ma tre milioni e passa netti restano un'enormità e, prima di aumentare i ricavi, come chiedono sempre i presidenti, vanno diminuiti i costi.   

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