Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / torino / Primo Piano
Buona gara con il Sassuolo, ma sconfitta. Quando sarà meno buona cosa accadrà?TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 25 novembre 2014, 07:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin per TorinoGranata.it

Buona gara con il Sassuolo, ma sconfitta. Quando sarà meno buona cosa accadrà?

Il confronto con la passata stagione dice che il Torino è in una situazione pressoché analoga, però gli undici gol in meno realizzati in dodici gare sono un campanello d’allarme che non può essere minimizzato.

Abbiamo creato tante occasioni e ci è mancato solo il gol. Abbiamo gli stessi punti dell’anno scorso e siamo in corsa per passare il turno in Europa League. Non ci sono campanelli d’allarme. Capisco il disappunto della gente e che i tifosi vogliano qualche cosa di più, ma i fischi sono eccessivi, dice il presidente Cairo. I tifosi hanno iniziato a fischiare dal secondo minuto e a urlare “Vergognatevi” e se quando è ora di provare il tiro in porta i ragazzi delegano a un altro la risposta la trovo rifacendomi al discorso sui fischi, questo il disappunto e l’analisi dell’allenatore. Non c’è un concetto che esprimo che venga recepito nel modo giusto quindi non farò più conferenze stampa, Ventura dixit.

Il Torino dopo dodici giornate di campionato ha dodici punti, gli stessi dello scorso anno, ma ha segnato sette gol, mentre nella passata stagione le reti erano state diciotto. I granata si trovano al quindicesimo posto in classifica e la squadra che occupa la quinta posizione, che garantisce l’accesso all’Europa League, è il Genoa che ha venti punti (otto in più del Torino); il Chievo che è terz’ultimo ha nove punti (tre in meno), il Cesena penultimo otto (quattro in meno) e il Parma ultimo sei (sei in meno). Nel campionato scorso il Torino era quattordicesimo, una posizione in più rispetto a oggi, a pari merito con il Livorno, la Fiorentina che era quinta aveva ben dodici punti in più (ventiquattro), la Sampdoria e il Catania, terz’ultima e penultimo, nove quindi tre in meno e il Chievo sei, esattamente sei in meno come il Parma oggi.

E’ evidente che la situazione non sembra differente e come il Torino lo scorso anno alla fine è riuscito ad arrivare al settimo posto potrebbe benissimo riuscirci anche in questa stagione. Però, come al solito, c’è sempre un però. Lo scorso anno l’accesso all’Europa League fu raggiunto poiché la finale di Coppa Italia fu disputata da Napoli e Fiorentina ed entrambe le squadre si erano già aggiudicate il posto in una competizione europea grazie al piazzamento in campionato e quindi avevano reso possibile che anche la squadra che si era classificata al sesto posto potesse disputare i preliminari d’Europa League. In più il Parma, che a fine campionato aveva un punto in più del Torino ed era sesto, per mancati parziali pagamenti dell’Irpef è stato escluso dalla competizione europea. Due fattori che hanno finito per favorire il Torino e che non dipendevano minimamente dalla squadra granata e che potrebbero non ripetersi, soprattutto il secondo. Se anche la situazione è quasi identica a quella dell’anno scorso oggi c’è maggiore preoccupazione da parte dei tifosi perché il confronto sui gol realizzati è pesantissimo in senso negativo: in dodici giornate sono stati realizzati ben undici gol in meno e se non si segna nella migliore delle ipotesi si pareggia. Ma pareggiando anche tutte le partite fino alla fine della stagione oppure ottenendo in media un punto a partita, che poi ai fini della classifica è la stessa cosa, saranno conquistati trentotto punti, altro che Europa League, al più vuol dire non retrocedere.

Il calcio moderno ha trasformato i tifosi in clienti e un cliente se non è soddisfatto del prodotto che gli viene venduto o cambia negozio, nel caso del calcio non va più allo stadio, oppure protesta, ovvero fischia. Il cliente-tifoso granata dopo essere accorso in massa riempiendo lo stadio in occasione delle gare preliminari d’Europa League e della prima partita di campionato con l’Inter ha iniziato a disertare lo stadio sempre di più, guarda caso in parallelo il Torino ha segnato poco e sempre con grande difficoltà. Dai sette gol rifilati al Brommapojkarna si è passati all’uno allo Spalato per poi interrompersi dalla partita con l’Inter fino a quella con il Cagliari, quattro gare a secco con Inter, Sampdoria, Club Brugge e Verona e due soli punti incamerati, uno in Italia con i nerazzurri e uno in Europa con i belgi. Poi finalmente il Torino ha ripreso a segnare però con il contagocce e in due sole occasioni è riuscito a realizzare nella stessa partita due reti, Cagliari e Helsinki. Dalla gara con il Cagliari la squadra di Ventura ha quasi sempre segnato facendolo per otto gare consecutive, Cagliari (due), Fiorentina (uno), Copenhagen (uno, da ricordarsi però che è accaduto al 94’ e su rigore), Napoli (uno), Udinese (uno), Helsinki (due), Lazio (uno), Parma (uno), ma nell’ultimo periodo ancora digiuno con Atalanta, Roma e Sassuolo, unica eccezione il gol realizzato al novantesimo in Finlandia che non ha evitato però la sconfitta.

I tifosi e i giornalisti non fanno la campagna acquisti, non allenano la squadra e non scendono in campo per giocare quindi non hanno responsabilità che invece attengono a dirigenti, allenatori e giocatori. Di conseguenza se criticano sono legittimati a farlo, i primi perché sono clienti paganti e i secondi perché si limitano a svolgere il loro lavoro basandosi su ciò che altri fanno e non s’inventano le cose che sono sotto gli occhi di tutti. A inizio campionato il Torino non riusciva a segnare e a metà del girone d’andata anche, sono passati quasi tre mesi e il problema continua ad esserci, quindi non si può far altro che dedurre che nonostante sia passato del tempo che avrebbe dovuto permettere all’allenatore di amalgamare meglio la squadra e ai giocatori di apprendere movimenti e trovare più feeling con i compagni questo non è avvenuto oppure non è avvenuto a sufficienza. Continuare a sottolineare che si creano occasioni da gol senza però farne e in alcuni casi che si disputano buone partite finendo però per perdere, anche con avversari alla portata come il Sassuolo, vuol dire scaricare i propri errori sugli altri. Così non si fa il bene del Toro. Tutti possono commettere errori basta ammetterlo e agire per rimediare e si verrà elogiati e applauditi per l’onestà intellettuale e per la bravura dimostrata nel risolvere i problemi e nel raggiungere gli obiettivi senza spostare l’asticella verso il basso.
Un’ultima riflessione-domanda: se si gioca bene e si creano tante occasioni da gol senza però segnare, finendo anche sconfitti perché l’avversario almeno un gol lo realizza, che cosa accadrà quando capiterà di giocare meno bene e si continuerà a non segnare?