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Hellas Verona, Bigon: "Abbiamo accresciuto il patrimonio del club. Niente calcio champagne, Toni incarna il nostro spirito"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 2 settembre 2015, 12:39Avversarie
di Claudio Colla
per Torinogranata.it
fonte www.hellasverona.it

Hellas Verona, Bigon: "Abbiamo accresciuto il patrimonio del club. Niente calcio champagne, Toni incarna il nostro spirito"

Queste nel dettaglio le parole rilasciate da Riccardo Bigon, diesse dell'Hellas Verona, in conferenza stampa: "Un bilancio sul mercato estivo? È stato quello che abbiamo pensato di mettere in piedi. È stata un’estate difficile per tutti, ho lavorato come sono abituato a fare, facendo un lavoro mirato per il gruppo e cercando di dare una rosa definitiva il prima possibile. La squadra era pressoché completa prima del mese di agosto e credo che questo abbia un valore, come il lavoro sul campo. L’obiettivo è quello di continuare su questa strada, lavorando con testa e con un occhio di riguardo verso aspetti tecnici e non solo. Lo snellimento della rosa? Era una delle nostre priorità: la rosa di un club ha senso se ha patrimonio tecnico, quindi abbiamo deciso di ridurre il patrimonio sportivo. L’anno scorso c’erano 10 calciatori in prestito nella squadra, quest’anno soltanto due. Sarà il futuro a dirci se questa strada ci ha portato ad avere 23 calciatori effettivi che un domani ci daranno patrimonio tecnico ed economico. Un commento sulla difesa? Bisogna investire sul futuro per avere valori tecnici importanti. Dall’altra parte bisogna ricordare che è la squadra che fa la fase difensiva. Questo è un Verona che negli anni ha fatto molti punti facendo tanti gol ma subendone molti, con una squadra che subisce poche reti si vince il campionato. Il nostro obiettivo non è quello di vincere lo scudetto, se si imposta la squadra per essere propositiva qualcosa bisogna concedere, ma non è coi difensori centrali che si cambia la fisionomia della squadra. Bisogna costruire un Verona forte, solido, competitivo che faccia i punti e mantenga la categoria, cercando di attuare strategie che diano alla società forza nel futuro, come avere più calciatori di proprietà giovani e spendibili dal punto di vista tecnico in campo e nel mercato. Abbiamo il 50% della rosa italiana, senza contare Rafael e Juanito Gomez, che sono ormai veronesi a tutti gli effetti, e Fares che è cresciuto nel nostro vivaio.

Un commento sul campionato? Chi pensa che l’Hellas Verona possa fare calcio champagne ha sbagliato. Ci saranno dei momenti in cui dovremo soffrire, ci sarà da sudare e da lottare. Dovremo restare uniti, avremo bisogno del sostegno dei nostri tifosi e della critica per darci gli input per migliorare. Il lavoro deve essere comune, tutti devono fare la propria parte.

Souprayen? Il suo valore era già stato notato dai miei collaboratori, per le informazioni che avevo non mi ha sorpreso la sua personalità. Già in fase di trattativa sapeva quello che voleva e a cosa andava incontro. L’affare Wszolek? L’infortunio di Hallfredsson non ha cambiato la mia valutazione, volevo che la rosa avesse due calciatori per ogni ruolo. Sala e Romulo? Il Verona non aveva bisogno di vendere a tutti i costi. Ovviamente bisogna fare i conti sul bilancio, ma la priorità è che la squadra abbia un futuro e che duri nel tempo. Il fatto che Sala sia rimasto è da considerarsi come un acquisto. Jacopo non è stato un colpo in chiusura, negli ultimi giorni non c’è stato nessun ritorno di fiamma, a cavallo di Ferragosto c’è stato un momento di grande interessamento da parti di molti club. Il Verona è stato bravo a non svenderlo e da parte del calciatore c’è stata una grande volontà di restare, non ha mai dato nemmeno l’idea di voler andare via. Ha dimostrato coi fatti quello che aveva detto al momento della firma, questa solidità ha fatto capire ai pretendenti che sarebbe stata un’operazione difficile. Dal punto di vista tecnico siamo contenti che sia rimasto. Romulo viene da una stagione sfortunata a causa degli infortuni, e in questo momento il suo valore non è paragonabile alle sue abilità. Luca Toni? Sono abituato a stare con la squadra, sono sempre al campo e assisto agli allenamenti. Con Luca ci confrontiamo spesso, non ho bisogno di capire quello che pensa da una dichiarazione rilasciata alla stampa. Lui è un punto di forza, incarna lo spirito di questa squadra. Domenica il gruppo non ha preso bene la sconfitta e questo è un bene, perché se si fatica a digerire una sconfitta si cercherà di perdere il meno possibile".