Torino, Juric tra campo e Superga: "Più di così non si poteva. Oggi si capisce la storia"
E sulla prestazione: “E' stata eccellente, abbiamo concesso un tiro in porta a una squadra che in alte gare ha rischiato di fare sette o otto gol - aggiunge il croato - ma è stata una delle migliori partite stagionali: siamo stati favolosi, tutti stringono i denti e Vlasic ne è l’esempio che si è arreso dopo diversi mesi con la pubalgia”.
Ora l’attesa è tutta per Superga e la commemorazione del Grande Torino: “Con Belotti mi sono venute le lacrime, l’anno scorso invece non sono riuscito ad arrivare alla lapide perché c’era troppa confusione - conclude Juric - e va organizzata meglio: tutti i giocatori devono sentire quel silenzio e quelle emozioni che ti rimangono dentro per tutta la vita, così si capiscono la storia e la grandezza del club”. L’appuntamento è sul colle, con la squadra che parteciperà al gran completo prima alla messa in basilica officiata da don Robella e poi si sposterà nel luogo della tragedia. In mattinata, invece, i riflettori saranno tutti sul Robaldo: la futura casa delle giovanili granata comincia ad intravedere la luce, oggi verrà inaugurato il primo campo che ospiterà i piccoli del Toro. La speranza è che sia un vero e proprio segno di rinascita, anche perché un’altra stagione sta scivolando via con ben poche soddisfazioni.