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tmw / udinese / Editoriale
Che domenica bestiale!TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 29 novembre 2015, 17:58Editoriale
di Giacomo Treppo
per Tuttoudinese.it

Che domenica bestiale!

Che domenica bestiale! Una domenica con te... L'Udinese che vince a Chievo giocando al contrario di come fatto finora è la ciliegina sulla torta di un week end bestiale. Ma mica nel senso negativo del termine. Stupidi uomini, che proiettano nella natura e nelle bestie i difetti propri.

Era troppo tempo che mancavo dal Friuli e così, con un giorno di ferie da prendere ho deciso di tornare nella mia Alta Val Torre, terra natia della famiglia da parte di madre, slavia dimenticata ma poetica e pasoliniana. Di prima mattina mi sono alzato con l'idea di una domenica tranquilla: libri, tv e poco altro. Il sabato avevo provato a fare una salita che per un impiegato era proibitiva. Qualche acciacco fisico di troppo e si diventa mezze seghe. Ma al mattino vedo un programma su Rai Due, un reality basato sulla scalata del Monte Bianco. Si basa sull'ignoranza delle persone, le prove sono semplici, ci mancherebbe altro. Ma vedo una modella vip con poco senso del gruppo e della solidarietà che mette il bastone fra le ruote al mitico Zambrotta (un signore...). Non posso essere più mezza sega di lei!. Mi cambio, esco e salgo il Gran Monte fino alla croce vicino la sua cima, segno di un Dio che, mi è stato insegnato, vive sulle montagne e non in pianura, e non è tanto buono come dicono... anzi, è giusto! Se sei friulano hai intercalari che Paolini, nelle sue opere teatrali, definirebbe le virgole del discorso. Ma in montagna non puoi. Di più, prima di partire per una passeggiata fra i monti o i boschi, anche la più facile, cerco sempre di fare pace con il mondo, perché sento che il pericolo è sempre dietro l'angolo e non voglio andarmene giù per un dirupo senza avere l'anima in pace. Chiamo la mia bella, che mai mi accompagna qua (Marte – Venere, Nord – Sud...) la sera prima avevamo bisticciato al telefono. Lei risponde, ride, e trovo la forza per arrivare in cima.

Di fronte alla croce una preghiera è d'ordine, ma mi basta chiedere grazie, per esserci, per avere ancora le gambe dopo un incidente molto grave. Penso a Pierluigi Cappello, poeta e scrittore, che nello stesso mio anno non è riuscito più a camminare. Eravamo più o meno negli stessi ospedali. Se solo l'uomo sapesse essere felice di quello che ha...

Pranzo con un caro cugino, un'ottima pizzeria (Area 5 a Tarcento) e poi dentro un bar a vedere la partita. Alla fine del primo tempo sentenzio: “nel secondo tempo loro scoppiano, hanno corso troppo.” Ma vatti a immaginare che Maran li fa correre per 94 minuti. Che bella squadra il Chievo, che buon allenatore Maran!

Forse il pareggio era più giusto, ma oggi Thereau era in vena, Aguirre ha continuato a perfezionare cross decisivi e Widmer è tornato il giocatore ammirato nell'ultimo anno di Guidolin. Guidolin... quanto hanno in comune Colantuono e Guidolin! Me ne innamoro, anche se stavolta abbiamo allungato una coperta troppo corta: per fare gioco d'attacco abbiamo scoperto la difesa.

3 a 2 per noi, e scuoto la testa perché se fossi nel Paron, prenderei Totò a calci nel sedere finché non mi promette di giocare ancora per due anni. Costruiamo tanto, forse addirittura di più che contro il Palermo; questa volta finalizziamo. Ma se Thereau, un campione che non sa giocare a calcio, facesse i movimenti della prima punta, si sarebbe portato a casa il pallone. Mi batto il cinque con uno sconosciuto, dentro il bar di Tarcento, più avanti c'è una signora ormai in là con gli anni che una volta vide il replay del gol dell'Udinese, fra primo e secondo tempo, e urlò come se fosse già iniziata la ripresa ed avessimo segnato... risate su risate. Anche quella volta era Chievo Udinese, ma questa volta, questa volta sì, non era un replay, era l'Udinese!

Torno nel prefabbricato in legno, opera rimasta dal terremoto del '76, accendo il fuoco e metto su Rai Due per vedere le interviste. Colantuono fa i complimenti a De Biasi, in studio. Quel De Biasi che ho conosciuto quando lavoravo al Modena, allora in seria A. Me lo ricordo Gianni, era sempre gentile, un signore, i suoi allenamenti erano arte. Un bravo allenatore che sta ottendendo risultati fa i complimenti a un bravo allenatore che non è riuscito a raccogliere quello che meritava, qua a Udine. Colantuono mi legge? Parla di media punti, la principale difesa che adottavo di fronte alle stupide ed insensate voci di un esonero.

Che domenica bestiale! La domenica che con te...