Tutti i retroscena sul mancato riscatto di Verre

Tutti avremmo tenuto ad occhi chiusi Valerio Verre. Cederlo, senza mai dargli un'occasione in bianconero, è stata una scelta incomprensibile per una società che punta a valorizzare i giovani. Con i talenti italiani che sono più che mai cosa rara l'Udinese sceglie di scaricare il centrocampista al Pescara. Dopo la grande stagione in B in riva all'Adriatico con la formula del prestito con diritto di riscatto, si pensava che l'Udinese volesse esercitare la contro-opzione sul riscatto versando al Delfino circa 150mila euro per riportarlo in Friuli, invece la famiglia Pozzo ha incassato soldi freschi rinunciando ad uno dei migliori giovani italiani.

Andiamo a ripercorrere i retroscena di questa clamorosa operazione. Valerio, convinto di giocare all'Udinese, dopo la festa promozione avevo salutato tutti, tifosi e compagni. Poi tutto d'un tratto il suo futuro è cambiato. La società ha preferito intascarsi subito questa piccola plusvalenza, appoggiata dal fatto che anche mister Iachini non riteneva Verre un elemento fondamentale nel suo progetto tecnico.

Non c'era però solo il Pescara a volerlo ma soprattutto la Fiorentina del ds Daniele Pradè, ora alla Samp, a cui era stato promesso il giocatore per 7 milioni. Poi l'addio del diesse ha fatto naufragare questa operazione e allora eccolo pronto Sebastiani a riabbracciare Verre e a resitere alla lusinghe del Napoli.