Soriano, l'italiano di Darmstad che ha conquistato Mihajlovic. E la Juventus
Roberto Soriano è figlio della generazione d'emigranti d'Italia. Una famiglia in cerca d'autore e di fortuna, di una nuova partenza, di un destino diverso. Una vita dentro una valigia, da Sperone volano a Darmstad, all'ombra del Ludwig Memorial, nell'Assia, nella Germania del lavoro e del sudore. A quindici anni il giovane Soriano cerca fortuna, in Baviera, tanto che il Bayern Monaco lo chiama con sè per crescerlo e cullarlo. Soffia calcio fino alla prima squadra, poi nel 2009 vola a Genova. Italians al contrario, il rientro dei talenti. In Primavera tanto, in Prima squadra mai, tanto che vola ad Empoli dove inizia a macinar palloni tra i grandi.
Nel primo periodo di Samp, poi, gioca bene ma fatica a sbocciare. Con Mihajlovic, la svolta, la terza giovane parentesi di Roberto Soriano. E' titolare, è capisaldo, è giocatore inamovibile di una Sampdoria che intorno all'italiano di Darmstad costruisce il suo centrocampo e pure la sua trequarti, grazie alla sua versatilità e grazie alla sua capacità di liberare il compagno in attacco. Nasce in Germania, già, ma sceglie l'Italia sin da giovanissimo, tanto che è già stato nei preconvocati da Prandelli per lo stage della Borghesiana. Ed ora la Juventus lo visiona da vicino, così come lo Schalke 04, che vorrebbe riportarlo in Germania. In cerca della quarta parentesi di una favola bellissima.