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Abodi: "Authority di controllo sarà esterna sia al governo che alla Figc"

Abodi: "Authority di controllo sarà esterna sia al governo che alla Figc"TUTTO mercato WEB
mercoledì 15 maggio 2024, 19:38Serie A
di Simone Bernabei
fonte da Roma, Lorenzo Beccarisi

Nel corso dell’evento Vita da Campioni al Foro Italico durante gli Internazionali BNL d’Italia sono intervenuti il ministro dello sport Andrea Abodi e il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. Queste le loro parole a riguardo dell'authority proposta dal Governo per controllare i conti dei club di calcio e di basket:

"Contrariamente al solito sull’authority darò una risposta sintetica. Si sta ancora lavorando e nel rispetto di chi sta lavorando mi limito allo spirito di questa proposta. Si va verso la terzietà dei controlli e la separazione dei poteri, senza mancare di rispetto all’autonomia che per noi è fondamentale. Si scambiano però delle verifiche con la perdita di autonomia, l’autonomia sta nel determinare criteri e stabilire sanzioni in caso di inadempimento. L’autonomia sta nell’eventuale esclusione dai campionati. Il nostro modello prevede che i club debbano nominare gli elementi in consiglio federale, poi il consiglio federale nominerà gli elementi della Covisoc. Parliamo di elementi di altissimo profilo, non vogliamo mancare di rispetto. Riteniamo però che chi controlla debba essere esterno sia alla Federazione che al governo, deve essere un elemento terzo come succede con l’Antidoping”.

Questo invece il pensiero del Ministro Giorgetti:
“Nello sport migliaia e migliaia di giovani si sottopongono al giudizio di un arbitro. Vieni richiamato al rispetto delle regole, questo man mano che si alza il livello di responsabilità aumenta il rispetto delle regole. Ci sono regole di diverso tipo, anche finanziarie e specialmente nella dimensione professionistica dello sport mobilitando risorse importante avrebbe bisogno di un impegno serio sul controllo. Il problema qual è? Il problema è che il sistema sportivo concepito in epoche diverse deve adeguare le proprie regole rispetto a una società che cambia. Da qui nascono una serie di modifiche, bisogna rispettare le regole, lo deve fare la piccola partita iva e chi muove milioni di euro. Evidentemente in alcuni casi questo non ha funzionato. Quando i cambiamenti vengono percepiti e capiti portano al cambiamento, magari la società va anche indietro. Io come ministro delle finanze ci terrei che tutti facessero il loro dovere. Un altro dei drammi rispetto al mondo in cui sono cresciuto io, qualche anno fa è stata celebrata la società dove giocavo da bambino e facevo il portiere, quando ho visto il primo cartellino mi sono emozionato. Non ci rendiamo conto che rischiamo di distruggere i vivai eliminando il vincolo sportivo. Si mettono in crisi i settori giovanili, bisogna trovare un modo per continuare a coltivare anche quando sparirà il vincolo sportivo il sistema dei vivai, altrimenti non c’è più convenienza nell’investire sul vivaio. Mi divertivo molto di più quando da piccolo giocavo in porta”.

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