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Roma, rispunta Angelini

Roma, rispunta AngeliniTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 31 agosto 2009, 21:112009
di Redazione TMW

La rabbia di Spalletti scuote la Roma, ma ora bisogna fare i conti anche con quella dei tifosi. Non solo per l'ultimo posto in classifica, ed i sei gol incassati in due giornate, ma anche per la conclusione della campagna acquisti estivi: gli arrivi del portiere Lobont, fermo da tempo per un infortunio e disponibili tra venti giorni, e del 19enne attaccante Zamblera, ex Atalanta e Newcastle (0 zero presenze e 0 gol con i 'Magpies') vengono visti come una provocazione, e su molte radio locali tracima il malcontento. Unica nota di speranza in questo panorama desolante, con l'allenatore che sembra vivere da separato in casa, è la 'voce' rimbalzata dal circolo Tennis Club Parioli, dove oggi intorno alle 16.30 ci sarebbe stato un incontro, informale tra Francesco Angelini, il re dei farmaci che da alcuni mesi ha manifestato (sui giornali) il proprio interesse per l'acquisizione della Roma, ed il costruttore Francesco Gaetano Caltagirone. Si sarebbe parlato del possibile passaggio di mano della Roma: Angelini perché innamorato deluso dalla sua squadra del cuore (ma sul suo presunto interessamento giorni fa c'é stata la smentita di Rosella Sensi), mentre Caltagirone potrebbe essere interessato alla realizzazione dello stadio di proprietà del club giallorosso. Al colloquio Angelini-Caltagirone sarebbe stato presente anche colui che viene definito "una figura di spicco di Unicredit". E proprio tra giovedì e venerdì il duo d'imprenditori potrebbe far pervenire una proposta per l'acquisizione del pacchetto di maggioranza per una cifra complessiva (Opa compresa) di 240 milioni di euro. Intanto la rottura tra Spalletti e la Roma sembra arrivata ad un punto insanabile, al punto che c'é chi si chiede perché l'allenatore non si dimetta. Ma ci sono due milioni (di euro) di motivi perché questo non accada, anche la pazienza del tecnico di Certaldo potrebbe avere un limite, specie se dietro dovesse avere la certezza di una ricca offerta dello Zenit Leningrado. Dopo la sconfitta di ieri con la Juventus, Spalletti non ha trattenuto il proprio malumore criticando tutti, squadra e società. Parole e gesti chiari per esprimere una rabbia che sta mettendo in forte dubbio il futuro tecnico della Roma.

Appena due mesi fa Spalletti si era presentato al cospetto di Rosella Sensi a Villa Pacelli, dopo aver riflettuto per diverse settimane, per confermare l'intenzione di rimanere, un'inversione di tendenza rispetto a quanto aveva in mente fino a poco prima. Alla fine il tecnico (anche perché nel frattempo era sfumata la possibilità di approdare alla Juve) aveva deciso di onorare il contratto che lo lega alla Roma fino al giugno del 2011. Il suo era però un sì legato a determinate condizioni, di cui Spalletti ha parlato pubblicamente, come la chiarezza, trasparenza e rispetto dei ruoli. Aveva ricevuto, in quel momento risposte rassicuranti, ora invece sembra tutto annullato e sta 'esplodendo' anche la rabbia dei tifosi, che si sentono presi in giro per l'acquisto di Zamblera: oggi sulle radio locali era tutto un incitamento all'azzeramento totale della Roma, intesa in primis come società ma anche come staff tecnico e giocatori, a parte le 'bandiere' Totti e De Rossi. Una frase detta ieri da Spalletti ieri del tecnico ("C'é qualcosa di cui mi sono pentito? Si una cosa c'é ma non posso dirla..."), ha acceso diversi dubbi sul fatto che le parti andranno avanti insieme. Ma c'é la questione ingaggio che sembra bloccare la società che non può permettersi di pagare due stipendi (ci sarebbe Bruno Conti già nello staff, ma con lui in panchina già una volta la Roma ha rischiato di andare in serie B). Per uscirne fuori servono o la rescissione consensuale o le dimissioni dell'allenatore che oggi ha passato gran parte della giornata al centro sportivo di Trigoria, mentre la squadra gode di due giorni di riposo. Di sicuro a Spalletti non è andato giù il motivo usato dalla società per giustificare la mancanza di acquisti anche in questa fine di agosto, ovvero la mancata qualificazione alla Champions che ha impedito di avere fondi adeguati (e i 23 milioni incassati per la cessione di Aquilani al Liverpool?). Spalletti non l'avrebbe presa affatto bene, e da lì un rapporto già sull'orlo di una crisi di nervi avrebbe subito l'ennesimo scossone.