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Avv. Milli: "Tessera del tifoso? Liberticida e anticostituzionale"

Avv. Milli: "Tessera del tifoso? Liberticida e anticostituzionale"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
venerdì 11 giugno 2010, 06:212010
di Marco Montagna
fonte Lecceprima.it

A partire dalla prossima stagione, le società calcistiche di serie A e B dovranno adottare la cosiddetta "tessera del tifoso", ultimo ritrovato del ministero dell'Interno per porre fine alla violenza da stadio e affini. E' proprio di due giorni fa una conferenza stampa del Ministro Roberto Maroni, il quale, nel ricordare come nell'ultima stagione siano aumentati scontri e feriti tra poliziotti e civili (nonostante un'apposita e recentissima legislazione ad hoc), ha dichiarato che dalla prossima stagione la tessera sarà "obbligatoria per tutti".

IL PARERE DI UN ESPERTO - A detta di Maroni, la tessera è "uno strumento utile, anche se non risolutivo, per tenere lontano dagli stadi i violenti". Ma cos'è effettivamente la tessera? A tal proposito, riportiamo il parere di Pinuccio Milli, avvocato penalista, molto noto nel Leccese ed esperto di legislazione inerente gli stadi: "La maggioranza dei tifosi da stadio - scrive Milli dalle colonne del portale Lecceprima.it - pensa "nulla di male fare, paura non avere", quasi recependo supinamente la tessera. C'è chi invece (la minoranza pensante) è certa che la tessera sia una vera e propria "trappola" per monitorare la persona, limitarne i movimenti e condizionarne le scelte attraverso lo spauracchio della cosiddetta 'black list', cioè la lista nera che, precludendo la possibilità di acquisizione della tessera, di fatto impedisce l'abbonamento e l'accesso nel settore ospiti in trasferta".

CONTRADDIZIONI - Oggetto della critica dell'avv. Milli non è solo lo strumento normativo che ha dato il via alla "tessera", ma sono anche le condizioni da rispettare per poterne usufruire (non essere sottoposti a DASPO al momento della richiesta, non aver avuto condanne, anche non definitive, per "reati da stadio" negli ultimi 5 anni e non essere sottoposti a misure di prevenzione): "Perché - si chiede Milli - se invece di aver commesso un reato da stadio, ho rapinato una banca e mi hanno condannato a due anni con sospensione della pena, posso chiedere ed ottenere la tessera del tifoso?".

OBBLIGATORIETA' - La tessera dovrebbe essere obbligatoria per tutte le società a partire dalla prossima stagione. Anche se, sul sito dell'Osservatorio Nazionale Manifestazioni Sportive, si parla della tessera come "un'opportunità per società e tifosi". Sarà comunque necessaria ad un tifoso che vorrà seguire la propria squadra in trasferta nel settore ospiti, cui accederà da entrate privilegiate ed evitando controlli. Altre agevolazioni riguardano l'acquisto di biglietti e merchandising della società sportiva emittente e la previsione di condizioni favorevoli per l'acquisto di cibi o bevande presso esercizi convenzionati. Il tutto, sottoscrivendo una sorta di carta di credito (con foto) dotata di un chip con tecnologia RFID.

PRIVACY - "La tecnologia RFID - sottolinea Milli - sta per Radio Frequenza Identificazione a Distanza. Le tessere volute dal Ministero saranno dotate di chip in grado di tracciare i possessori ovunque (purchè il sistema sarà "attivo" e non "passivo" cosa non spiegata dal Ministero). E' praticamente un sistema antiterrorismo con cui, tra l'altro, negli Stati Uniti s'identificano milioni di animali domestici".
Con grave pregiudizio per la privacy che invece, nelle ultime ore, sta ispirando la riforma di uno strumento fondamentale d'investigazione come le intercettazioni telefoniche.

SCENARI - Prospettando dubbi sulla possibile anticostituzionalità del provvedimento per i suoi elementi discriminatori e sottolineando come la sottoscrizione della tessera possa esser considerata una schedatura di massa con grave pregiudizio della libertà personale, l'avvocato Milli prospetta alcuni cupi scenari:
"Potrebbe esserci - evidenzia - una parte di tifosi a stretto contatto con i tifosi avversari, un'altra nel settore ospiti e la stragrande maggioranza davanti alle tv. Sarebbe la morte del tifo in trasferta, sarebbe uno stop alla voglia di tifare e gioire insieme. Il risultato scontato sarà un decremento della tifoseria più attaccata alla maglia, in favore di altri fattori che nulla hanno a che vedere col tifo. Null'altro aggiungendo al fatto che la tessera costituirà una grande fonte di guadagno per le multinazionali e gli istituti bancari e che sarà uno strumento di subdolo controllo, di monitoraggio e di identificazione del singolo e della massa, tipico da regime, che un tifoso non potrà accettare. Pertanto - conclude l'avvocato Milli - si dovrebbe richiedere una modifica radicale, se non una cancellazione, dei provvedimenti che prevedono la tessera del tifoso, ribadendo, al contempo totale appoggio ad iniziative volte a contrastare violenza e razzismo anche sui campi di gioco. E sarebbe bello sapere se il Lecce Calcio (sua squadra del cuore, ndr) intende comunicare ai propri tifosi quali intenzioni ha in ordine alla sua applicazione".