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Cabrini: "Ecco perchè mi hanno estromesso dalla Siria"

Cabrini: "Ecco perchè mi hanno estromesso dalla Siria"
mercoledì 26 marzo 2008, 19:572008
di Stefano Sica

Antonio Cabrini e la Siria. Storia di un rapporto mai iniziato, nonostante la firma lo scorso anno di un ricco contratto triennale. A spiegarla lo stesso terzino sinistro campione del mondo nel 1982, intervistato da Tuttosport. "Avrei dovuto essere a Damasco per l'importante gara di qualifi­cazione mondiale tra Siria ed Emirati Arabi Uniti. La cruda realtà è che non mi hanno lasciato lavorare, non hanno rispettato gli accordi firmati e così ora manderò tutto l'incartamento alla Fi­fa. Pensare che ero entusia­sta di questa nuova avven­tura, ero convinto che avremmo potuto dire la no­stra in chiave qualificazione per Sud Africa 2010. La par­tenza era stata più che confortante, un pareggio esterno per 0-0 contro il quo­tato Iran a Teheran. Io ero in tribuna, ma avevo già impar­tito alcune direttive ai quel­li che avrebbero dovuto esse­re i miei collaboratori fra cui l'ex ct Fajer Ehbraim che in­vece mi ha fatto la guerra e ora è tornato in carica. Dopo la con­ferenza stampa, di fronte a un centinaio di giornalisti e una trentina di tv fra le qua­li la famosa e potente Al-Ja­zeera, ero davvero convinto che tutto fosse a posto. Il pre­sidente federale Ahmad Jab­ban mi aveva detto che c'era soltanto da risolvere un pic­colo problema legato all'aval­lo del cosiddetto Comitato, un organo supremo con fun­zioni di supervisione. Io ho trattato tramite lo sponsor, l'ingegner Hassan Istwani, uno dei più importanti co­struttori del Medio Oriente, e lui mi ha detto che era tut­to ok. Invece questo Comita­to, pare per una serie di cir­costanze legate alla ridistri­buzione degli introiti televi­sivi, ha cominciato a mettere in discussione la mia posizio­ne, non ha rispettato le mie richieste di avere un assi­stente scelto dal sottoscritto (volevo l'ex rossonero Florin Raducioiu) oltreché un pre­paratore atletico e un team­ manager. Scuse banali, per celare un ben più grave dis­sidio interno.

D'altronde io ero stato scelto dal principa­le sponsor della Nazionale, non direttamente dai diri­genti federali".
Deluso anche Fabrizio Manfredini, manager fiorentino nonchè consulente tec­nico-commerciale delle Scuo­le Calcio del Milan in Medio Oriente. "Mi sono trovato fra l'incudine e il martello. Da una parte l'ami­co Antonio, dall'altra lo spon­sor. Non so perché Istwani non ci ha detto subito del Co­mitato, di quest'organo che mi ha fatto ricordare i tempi del regime sovietico. Siamo stati tre settimane al Rotana Suite Hotel di Damasco nel­la speranza che le parti tro­vassero l'accordo. Ci diceva­no di aver pazienza, di aspet­tare, che il giorno dopo ci sa­rebbe stata la riunione deci­siva. Alla fine abbiamo capi­to che l'accordo non sarebbe mai arrivato. E Istwani, per protesta, ha rotto ogni rap­porto con la Federazione: un contratto milionario di 7 an­ni gettato alle ortiche. Loro alla fine troveranno un altro sponsor, ben più modesto, e andranno avanti col loro pic­colo cabotaggio. Peccato dav­vero, perché con Cabrini il sogno mondiale avrebbe po­tuto concretizzarsi".