Cabrini: "Ecco perchè mi hanno estromesso dalla Siria"
Antonio Cabrini e la Siria. Storia di un rapporto mai iniziato, nonostante la firma lo scorso anno di un ricco contratto triennale. A spiegarla lo stesso terzino sinistro campione del mondo nel 1982, intervistato da Tuttosport. "Avrei dovuto essere a Damasco per l'importante gara di qualificazione mondiale tra Siria ed Emirati Arabi Uniti. La cruda realtà è che non mi hanno lasciato lavorare, non hanno rispettato gli accordi firmati e così ora manderò tutto l'incartamento alla Fifa. Pensare che ero entusiasta di questa nuova avventura, ero convinto che avremmo potuto dire la nostra in chiave qualificazione per Sud Africa 2010. La partenza era stata più che confortante, un pareggio esterno per 0-0 contro il quotato Iran a Teheran. Io ero in tribuna, ma avevo già impartito alcune direttive ai quelli che avrebbero dovuto essere i miei collaboratori fra cui l'ex ct Fajer Ehbraim che invece mi ha fatto la guerra e ora è tornato in carica. Dopo la conferenza stampa, di fronte a un centinaio di giornalisti e una trentina di tv fra le quali la famosa e potente Al-Jazeera, ero davvero convinto che tutto fosse a posto. Il presidente federale Ahmad Jabban mi aveva detto che c'era soltanto da risolvere un piccolo problema legato all'avallo del cosiddetto Comitato, un organo supremo con funzioni di supervisione. Io ho trattato tramite lo sponsor, l'ingegner Hassan Istwani, uno dei più importanti costruttori del Medio Oriente, e lui mi ha detto che era tutto ok. Invece questo Comitato, pare per una serie di circostanze legate alla ridistribuzione degli introiti televisivi, ha cominciato a mettere in discussione la mia posizione, non ha rispettato le mie richieste di avere un assistente scelto dal sottoscritto (volevo l'ex rossonero Florin Raducioiu) oltreché un preparatore atletico e un team manager. Scuse banali, per celare un ben più grave dissidio interno.
D'altronde io ero stato scelto dal principale sponsor della Nazionale, non direttamente dai dirigenti federali".
Deluso anche Fabrizio Manfredini, manager fiorentino nonchè consulente tecnico-commerciale delle Scuole Calcio del Milan in Medio Oriente. "Mi sono trovato fra l'incudine e il martello. Da una parte l'amico Antonio, dall'altra lo sponsor. Non so perché Istwani non ci ha detto subito del Comitato, di quest'organo che mi ha fatto ricordare i tempi del regime sovietico. Siamo stati tre settimane al Rotana Suite Hotel di Damasco nella speranza che le parti trovassero l'accordo. Ci dicevano di aver pazienza, di aspettare, che il giorno dopo ci sarebbe stata la riunione decisiva. Alla fine abbiamo capito che l'accordo non sarebbe mai arrivato. E Istwani, per protesta, ha rotto ogni rapporto con la Federazione: un contratto milionario di 7 anni gettato alle ortiche. Loro alla fine troveranno un altro sponsor, ben più modesto, e andranno avanti col loro piccolo cabotaggio. Peccato davvero, perché con Cabrini il sogno mondiale avrebbe potuto concretizzarsi".