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...con Antonio Nocerino

...con Antonio NocerinoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 12 giugno 2020, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo
“Juve-Milan, poca intensità: decisivi gli episodi. Cinque sostituzioni possono aiutare. Ibra vincente, Milan senza continuità: così non va. E io studio da allenatore...”

“Juve-Milan? Mi aspetto una partita poco intensa, prevarranno la tecnica e la tattica. A fare la differenza saranno gli episodi. Potrà succedere di tutto, entrambe partono da zero e possono fare bene”. Così a TuttoMercatoWeb il doppio ex di Juventus e Milan, Antonio Nocerino.

La prima dopo un lungo periodo di stop. Come sarà?
“Mi piacerebbe vedere una bella partita. Sono legato ad entrambe le squadre. Spero sia una partita interessante. Ma a fare la differenza saranno i dettagli. Un calcio piazzato, un guizzo. I calciatori di qualità beneficeranno di questo momento delicato. Non è facile riprendere dopo tre mesi e giocarsi la finale di Coppa Italia”.

Le cinque sostituzioni possono aiutare?
“Possono aiutare. Tutto ciò che può essere d’aiuto per calciatori e ambiente va bene. Il clima sarà caldo, i cinque cambi saranno di aiuto. Ma non tutte le squadre saranno contente perché non tutte hanno rose ampie”.

Da segnalare, al Milan, lo sfogo di Ibra contro Gazidis. Sarà addio?
“È un vincente. Uno come Ibra non sposa l’aspetto economico, ma ambizione e progetto. Il Milan inizia sempre da zero, non c’è continuità. Ogni anno cambiano sempre le cose, così non è facile costruire e gettare le basi per realizzare qualcosa. Non sai se al dirigente o l’allenatore che arriverà piacciono altri calciatori. Al Milan manca continuità. Un progetto a lungo termine. L’importante è credere in ciò che si fa”.

Sembra scontato che lascerà il Milan...
“Vuole giocare per competere, non per vivacchiare. Se gli daranno la possibilità di competere può restare. Altrimenti andrà da un’altra parte. E non smetterà così, ma a modo suo: provando a vincere qualcosa o facendo gol”.

E lei? Studia da allenatore negli USA...
“Sono aperto a tutto. Ho allenato l’Under 15, ho fatto l’assistente dell’Under 17. È un nuovo percorso che mi sta prendendo tanto. Non mi precludo tanto. Ma se mi chiamano ad allenare un settore giovanile, una Primavera, lo faccio. Voglio fare questo percorso, il più adatto al mio carattere. Non mi vedo dietro ad una scrivania”.

Il suo modello?
“Prendo tanto anche da quelli che non mi sono piaciuti. Se sei intelligente così capisci dove non devi sbagliare. Prendo il buono, tutto fa da esperienza. Non ho un riferimento. Però mi piace Simone Inzaghi, De Zerbi, Juric, Gasperini. Allenatori bravi nell’organizzazione della squadra. Seguo i nuovi, poi ripenso a quelli che ho avuto. Tutto fa bene per imparare”

Prende spunto anche da Ventura con cui non si è lasciato bene?
“Magari non mi comporto e non faccio errori che ho subito da calciatore. Prendo tutto, cose belle e brutte. Voglio crescere e imparare anche dagli errori che ho visto in passato. O almeno farne meno, perché tutti sbagliamo”

Il suo modulo preferito?
“Non ne ho uno. Dipende dai calciatori. Se hai due attaccanti forti giochi con loro, se hai il trequartista lo utilizzi. Mi piace che si giochi la palla senza buttarla mai, a meno che non ci sia un motivo dettato dal momento. Il modulo non è importante”.

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