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...con Bentancur

...con Bentancur TUTTO mercato WEB
martedì 17 aprile 2018, 00:002018
di Alessio Alaimo
Hernandez cresciuto e maturato, Sabatini lo seguiva per l'Inter. Walter e l'addio ai nerazzurri: aveva ambizioni per vincere, non era contento. Polenta e l'Italia, in estate si può. Napoli-Torreira, chiesto tempo: se ce lo danno ok...

Tanto mercato per Abel Hernandez e Lucas Torreira in estate. “Per Abel, che è un ragazzo maturato e cresciuto in fretta, abbiamo delle richieste dall’Inghilterra. Ma l’Italia il ragazzo l’ha nel cuore, infatti mi ha chiesto le squadre interessate”, dice a TuttoMercatoWeb l’agente Pablo Bentancur.

Richieste dall’Italia, fin qui?
“Hanno parlato con me tre squadre, ma i nomi preferisco non farli. Oggi Abel è un ragazzo cresciuto, maturato. Un calciatore importante”.

Provo io: Sabatini, se fosse rimasto, lo avrebbe voluto all’Inter?
“Tutti sanno che Walter lo ha sempre voluto e apprezzato. Ha sempre chiesto informazioni. Ma hanno chiesto informazioni anche altre squadre. La prossima settimana sarà importante, andrò in Inghilterra per parlare con alcune società”.

A propósito di Sabatini. Leí lo conosce bene: sorpreso dall’addio all’Inter?
“Se lo dico magari Walter si arrabbia. Ma lo dico lo stesso: lui è troppo passionale, ogni volta mette la sua vita in quello che fa. Mi sembra che avesse altre ambizioni per l’Inter, per vincere. Quando abbiamo parlato non l’ho visto contento. E se non sei contento del tuo lavoro...”.

Naithan Nandez e il mercato: che succederà? C’era la Fiorentina...
“Fiorentina e Genoa lo hanno seguito e apprezzato prima che andasse al Boca. Era tutto fatto con la Fiorentina, poi non ci siamo accordati con Corvino, che è un amico. Il prezzo era basso, ma per fortuna per noi non lo ha preso (sorride, ndr) e infatti è andato al Boca a cifre importanti. Oggi ha un valore molto alto, importante. Ma in Italia lo vedrei bene, se si presenterà una squadra dovrà essere al livello del Boca”.

Guillermo Varela?
“Dopo il diverbio con l’Eintracht Francoforte con il quale siamo andati in causa per un tatuaggio, abbiamo rischiato e siamo andati al Penarol. Il Manchester United ha mantenuto il 25% del cartellino e lo osserva, non ha voluto lasciarlo. Abbiamo ricevuto delle manifestazioni di interesse da Inter, Roma e Benfica. Del futuro se ne parlerà dopo il Mondiale”.

Un altro pezzo pregiato sarà, inevitabilmente, Lucas Torreira. Andrà al Napoli?
“Il Napoli ha fatto una richiesta ufficiale. Ma gli ho detto che dobbiamo aspettare. Lucas ha una clausola da 25 milioni, ma se la Sampdoria ha la possibilità di monetizzare di più e noi congiuntamente possiamo fare una scelta giusta allora faremo tutto insieme. Ferrero è un grande stratega, non è un pazzo. Abbiamo deciso di aspettare. Il ragazzo pensa solo alla Nazionale e alla Sampdoria. È un grandissimo professionista, ne ho seguiti tantissimi nella mia carriera e posso dire che il ragazzo vive per il calcio. Con il Napoli abbiamo parlato e la trattativa è aperta. Ho chiesto tempo, se non ce lo dovessero dare e prendessero qualcun altro, beh, pazienza. Il ragazzo deve trovare la giusta soluzione. Al di là della clausola. Conta trovare la squadra ideale per il percorso di crescita”.

E Polenta? Stava andando al Genoa a gennaio...
“Faccio una premessa: Ballardini è un grande allenatore, parlano i numeri. Voleva Polenta a gennaio, il Nacional non era intenzionato a cederlo. Poi quando il club si era convinto Diego non trovava il passaporto. In estate programmeremo bene il mercato e il giocatore avrà la possibilità di tornare in Italia”.

Nazionali a confronto: l’Uruguay è fucina di talenti, l’Italia delude. Perché?
“Il calcio in Italia è ormai uno show mediatico piuttosto che un vero sport. Questo è un problema. Al di là di ciò, la Nazionale Uruguaiana ha un allenatore rispettato da tutti perché ha saputo formare un grande gruppo. Quando ho vinto con il Lugano l’ho fatto perché si era formato un gruppo incredibile, li ho toccato con mano cosa si intende per gruppo. Tabarez è stato bravo a creare qualcosa di importante e un’unità di intenti importante coinvolgendo nel gruppo sempre ragazzi di talento. L’Italia dovrebbe ripartire dal settore giovanile facendo formare i ragazzi dai primi passi: girano troppi soldi, invece in Uruguay c’è fame e voglia di arrivare”.