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...con Imborgia

...con ImborgiaTUTTO mercato WEB
giovedì 22 novembre 2018, 00:002018
di Alessio Alaimo
Milan-Ibra, si può. Chievo, Depaoli cresciuto con Ventura... Roma, Zaniolo non parte: lui e Traoré dell'Empoli futuro di grande livello. Mancini consacrato all'Atalanta. Gasperini pronto per le big

“Gennaio? Non mi aspetto un mercato con grandi movimenti soprattutto dalle big altrimenti non sarebbero tali. Di solito le grandi squadre a gennaio non fanno cessioni eccellenti, non sarà un mercato scoppiettante. Chi può avere bisogno di fare qualche movimento in più perché ha avuto una serie di infortuni potrebbe essere il Milan, un po’ per le defezioni e un po’ per la classifica”. Così a TuttoMercatoWeb l’operatore di mercato Antonio Imborgia in vista della sessione di calciomercato di gennaio.

Ibra al Milan, ci crede?
“Si. Perché potrebbe essere, in questo momento, una soluzione. Non so quali siano le condizioni, ma è un orgoglioso e se va al Milan e perché sa di poter fare qualcosa di positivo e importante. Non andrebbe al Milan per fare la comparsa. Si, a Ibra in rossonero ci credo”.

Ventura e l’anno disgraziato. Dalla Nazionale al Chievo. La sua idea?
“Di Ventura e la FIGC non ne parlo perché non conosco la vicenda nei particolari. Per quanto riguarda il Chievo credo che Ventura avesse tanta voglia di rientrare. La società ha insistito e lui ha accettato. Probabilmente non era convintissima, alla fine ha scelto di andare ma credo che lui e la società non si siano trovati sui programmi. Penso che Ventura volesse un cambiamento sulle scelte di alcuni calciatori. Cambiare vuol dire rinunciare a tanti giocatori importanti per la storia del Chievo per arrivare ad una rifondazione profonda. Certo, i risultati hanno pesato ma a prescindere da questi il lavori svolto sui reparti e in particolare su Depaoli che è cresciuto in maniera esponenziale, penso sia stato positivo. Di Depaoli sentiremo parlare, è un ragazzo dal grande futuro. Al di là di questo credo che Ventura abbia scelto di non proseguire per una differenza di pensiero rispetto alla società. Il Chievo è molto conservativo anche nella scelta dei dirigenti, molti dei quali sono ex calciatori”.

La Roma potrebbe cedere Zaniolo in prestito a gennaio?
“Credo che non si muoverà. Penso che la Roma abbia fatto un’operazione fantastica perché ha portato a casa tanti milioni con la cessione di Nainggolan e l’arrivo di un calciatore di levatura internazionale. Zaniolo ha fisicità, forza e tecnica. Quando coniugherà la fase di possesso e non possesso diventerà un giocatore di grandissimo livello. La Roma lo sa. E non a caso Di Francesco lo ha schierato più di quanto si pensasse. Sono altre le cose a cui la Roma si dedicherà al mercato di gennaio, sicuramente non alla cessione di Zaniolo”.

Traoré all’Empoli è in rampa di lancio.
“È l’unico 2000 titolare nel campionato di Serie A. L’anno scorso era più in primavera che in prima squadra. Bisogna dare merito ad Andreazzoli che lo ha svezzato, preparato e messo in campo. Ci sono allenatori più predisposti nel far giocare i giovani, il fatto che Iachini lo abbia proposto titolare anche contro l’Udinese dà la misura della crescita del ragazzo. Lui come Zaniolo è la sorpresa più importante del campionato e anche in questo stiamo parlando di un calciatore di caratura internazionale”.

Mancini all’Atalanta raccoglie i frutti del progetto Gasperini.
“È una conferma. Perché già lo scorso anno aveva fatto intravedere cose importanti. La cura Gasperini, anche se difficile da digerire, sta portando i suoi frutti. Mancini è un giocatore importante, presto giocherà in una big. Il lavoro di Gasperini è davvero importante”.

Gasperini è un’idea del Milan che verrà. È pronto?
“Oggi lo vedo pronto. È andato troppo presto all’Inter. Ora è più maturo ed equilibrato. Gasperini lo vedrei bene da tutte le parti. Il tempo, lo vedo sulla mia persona, peggiora alcune cose e ne migliora tante. È pronto per il Milan, così come per qualsiasi squadra importante. All’Inter non lo era, adesso si”.

E il suo Palermo, tornerà in A?
“Si. Mentre l’anno scorso avevo qualche dubbio, credo che quest’anno possa tornare in Serie A. La squadra più o meno è quella dell’anno scorso e questo è un aspetto molto positivo perché tanti di quel gruppo conoscono la città e si sono assuefatti alle temperature palermitane. Ho la mia visione: giocare nelle isole è completamente diverso. Gli aspetti climatici sono importanti nella gestione dell’anno e del proprio corpo. Sono cresciuto nel Palermo e ho giocato nel Cagliari. È diverso rispetto a giocare a Catanzaro o Reggio Emilia. Il fatto che tanti calciatori siano a Palermo da più tempo è un vantaggio. E poi la squadra è forte”.