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...con Liverani

...con LiveraniTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 11 aprile 2019, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo
“Noi e la A, avanti con serenità. Fiorentina? Erano solo voci, sarebbe arrivata una chiamata. Il mio futuro è a Lecce, cresciamo insieme. Qui progetto importante. Champions, tifo Inzaghi e Gattuso”

Il lavoro del ds Mauro Meluso dietro la scrivania, quello di Fabio Liverani in campo. E il Lecce, rivelazione del campionato di Serie B che sogna la promozione diretta in Serie A, vola. “Chi ha cinquanta punti, anche quarantotto, può pensare alla Serie A diretta. Per una questione di punteggio e per le qualità dimostrate ci giochiamo tutti le stesse carte”, dice a TuttoMercatoWeb l’allenatore giallorosso, Fabio Liverani.

Liverani, rispetto alle altre avete un vantaggio: la spensieratezza.
“Il campo e il lavoro possono sovvertire i giudizi iniziali. Il lavoro della società, la passione della gente e un calcio di qualità ci hanno consentito di arrivare fin qui. La viviamo con serenità e consapevolezza, sapendo che da qui all’11 maggio ci sono tante partite importanti”.

Il grande campionato del Lecce è una vetrina importante anche per lei.
“So come funziona questo mondo. L’occhio degli addetti ai lavori è sui calciatori e sull’allenatore. La vivo con grande serenità ed equilibrio. Quando si gioca un calcio come il nostro è normale che ci sia attenzione”

Uno dei calciatori al centro dell’attenzione è La Mantia.
“Ha avuto una crescita esponenziale. Sono contento, di lui e di come stiamo facendo”.

E lei, dove si vede il prossimo anno?
“A Lecce. Perché c’è un progetto importante, una società seria. E c’è la voglia di fare quello che è il mio percorso: alzare l’asticella ogni anno. Questo club vuole crescere”.

Se Pioli avesse continuato sino a fine stagione e non fosse arrivato Montella, lei sarebbe stato un candidato per la panchina della Fiorentina?
“Non credo... eventualmente sarebbe stata una situazione da posticipare più avanti. La società ha un grande rapporto con Corvino, se ci fosse stato qualcosa sarebbe arrivata una chiamata”.

Brescia primo, Lecce secondo. Lei e Corini da calciatori siete stati due organizzatori di gioco. Un caso?
“Può darsi che le nostre caratteristiche possano trasmettere qualcosa. Ma servono anche unità d’intenti, qualità, una società forte. E se stai in alto dopo trenta partite hai dei meriti”.

Per la promozione diretta il suo Lecce se la gioca con il Palermo, dove la società attuale lavora per passare di mano.
“Questo tira e molla della cessione dura da un po’ di tempo. I guai giudiziari e il disamore di Zamparini hanno creato qualche problema. La squadra va oltre, forse i problemi hanno unito il gruppo. Ma per loro andare in A è un obbligo, per noi un’opportunità”

In caso di Serie A servirà adeguarsi. Mercato e non solo...
“Lo abbiamo fatto anche vincendo il campionato dalla C alla B. Non è un problema. La società sa tutto. Credo che al momento opportuno si faranno le cose per bene”.

Occhi sulla A: chi per il quarto posto?
“Per amicizia personale auguro a Simone Inzaghi e Gattuso di arrivarci, per quello che costruisce e fa vedere ogni anno, l’Atalanta meriterebbe di arrivare in Champions”.

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