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...con Modesto

...con ModestoTUTTO mercato WEB
giovedì 13 dicembre 2018, 00:002018
di Alessio Alaimo
Milan, il mio Olympiacos abituato alle sfide importanti. In Italia sono diventato calciatore, la A era il top... ora è indietro. Gattuso, che lavoro. Io felice in Grecia. E il mercato...

“Siamo abituati a giocare partite importanti, avremo lo stadio tutto pieno. È una partita da dentro o fuori, vogliamo fare bene”. A TuttoMercatoWeb parole firmate Francois Modesto, capo scout dell’Olympiacos, in vista della partita di questa sera contro il Milan.

Per lei è una partita particolare. In Italia s’è formato da calciatore. Al Cagliari.
“Sono cresciuto in Italia. A Cagliari ho trovato un presidente meraviglioso, una cifra straordinaria. Grazie alla Serie A sono diventato il calciatore che avete visto. In Italia ho imparato ad essere calciatore”.

Pronti per la sfida ai rossoneri?
“Il Milan l’ho sempre seguito da bambino, era il top al mondo. Sono cresciuto negli anni novanta, quando il Milan era il primo club al mondo. Come Barça e Real. Quando giochi contro una squadra che ha vinto tantissimo, ovviamente, non sei mai favorito. Direi, anzi, che è il Milan oggi ad essere favorito. Ma noi siamo pronti e abituati a giocare partite di livello”.

Come lo ha visto il Milan di Gattuso?
“Rino sta facendo un grandissimo lavoro. È arrivato in una situazione poco chiara, ora invece è tutto più chiaro. La squadra si è qualificata in Europa League e si sta giocando tutto. Riesce sempre a mettere in campo una formazione adeguata nonostante gli infortuni”.

L’Europa League negli ultimi anni è stata spesso snobbata...
“Per il bene del calcio italiano è bene che la gente smetta di pensare che l’Europa League non sia importante. Gli altri giocano, onorano le partite e danno il massimo”.

Sinergia di mercato Italia-Olympiacos, possibile?
“L’Italia è un mercato economicamente difficile da raggiungere. Vedremo”.

La Serie A dei suoi tempi, la Serie A di oggi. Quali differenze?
“Quando ero in Italia la Serie A era il miglior calcio al mondo. C’erano tanti calciatori italiani, quando arrivavi da straniero imparavi tanto. L’Italia oggi è rimasta indietro su alcune cose, per esempio le strutture. Se c’è voglia di fare il salto di qualità ogni società deve avere il proprio impianto”.

Ci pensa al ritorno in Italia da dirigente?
“Sto bene in Grecia. Sono felice. Svolgo un lavoro importante. Ho un rapporto particolare con il mio presidente, sono stato il suo primo calciatore quando ha comprato la società. Sono felice di rappresentare l’Olympiacos“.