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...con Montali

...con MontaliTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
sabato 5 dicembre 2015, 00:002015
di Alessio Alaimo
"Serie A, che equilibrio! Sarri la vittoria di De Laurentiis, la Roma può risalire. Zamparini? Troppa gente che gli dice sempre sì... Leyton Orient, che rimpianto!"

"È un campionato molto equilibrato, i risultati dimostrano che c'è un certo livellamento nei valori e ancora nessuno è riuscito ad avere una dominanza sulle altre squadre sia per l'aspetto tecnico del gioco - anche se ci sono un paio di squadre che hanno un'identità - che per l'atteggiamento. Non vedo una squadra in particolare che entra in campo con ambizione e coraggio per vincere il campionato". Parla così a TuttoMercatoWeb l'ex dirigente di Juventus e Roma, Gian Paolo Montali.

Inter e N apoli, le più accreditate.
"Oggi per l'immaginario collettivo sono quelle che destano maggiore impressione. Ma dalla corsa al titolo non toglierei la Roma, che sta vivendo un momento difficile ma potenzialmente ha qualità ed eccellenza per poter giocare per vincere il campionato".

Sarri la vera sorpresa.
"Quando ho visto che il Napoli aveva preso Sarri ho mandato un sms a De Laurentiis manifestandogli ammirazione e rispetto per la scelta. Una scelta coraggiosa in un contesto dove le persone non sono abituate ad investire sulla qualità e la competenza. Sarri ha avuto la possibilità di dimostrare il suo valore, merito di De Laurentiis che lo ha supportato e gli è stato vicino. Un po' come fece Berlusconi ai tempi del Milan. Ma De Laurentiis capisce di persone e subito ha capito a Sarri serviva supporto. Ci sono presidenti che stanno dando una grande mano al calcio, De Laurentiis con Sarri e Cairo con Ventura ne sono la dimostrazione. Se le società faranno tornare un allenatore al centro del progetto, torneranno a fare la differenza".

Allenatore al centro del progetto? Se la sentisse Zamparini...
"Eduardo De Filippo diceva che chi nasce rotondo non può morire quadrato. Zamparini ha delle idee, per fare calcio a Palermo ci vuole coraggio e personalità. Probabilmente s'è sempre contornato di gente che gli dice sempre sì, lui è tutto meno che una persona stupida. Però, più che ai direttori sportivi - abituati a fare mercato e meno bravi nella gestione delle risorse umane - mi riferisco a chi si occupa della gestione delle persone. Tra chi vince e chi non lo ha mai fatto c'è una grande differenza, molto più del doppio. Forse Zamparini ha bisogno di qualcuno che ha vinto, perché arrivare primo è diverso da arrivare quinto o sesto o indovinare una stagione".

E lei, pronto a tornare nel calcio?
"Se ci saranno delle opportunità interessanti sì. Ma, per il momento, non credo. L'unico rammarico risale ad un anno fa, quando il presidente del Leyton mi propose di fare l'allenatore. Per fare certi lavori ci vuole la competenza. Se una persona ha credibilità nel gestire l'organizzazione delle persone e poi non sa spiegare come si una diagonale, perde tutto il credito che ha negli altri settori. Sono attratto dalle cose che non so fare".