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...con Pasquale Foggia

...con Pasquale FoggiaTUTTO mercato WEB
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
mercoledì 15 aprile 2020, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo
“Primi e con venti punti di vantaggio, ma vogliamo tornare a giocare. Il Benevento vuole la A sul campo. Periodo di pausa utile per le trattative. Da Giovinco a Ibra, il nostro mercato...”

Che siamo in periodo di distanziamento sociale per colpa del Coronavirus lo si evince anche dalle piccole cose. Ad esempio Pasquale Foggia che generalmente ha un rapporto complicato con il cellulare questa volta risponde al telefono al primo squillo. Mai successo. “Si vede che siamo tutti in quarantena eh?”, replica sorridendo il direttore sportivo del Benevento a TuttoMercatoWeb. “All’inizio - dice Foggia - le giornate passavano velocemente, ora questo isolamento comincia a pesare”.

Si tornerà a giocare?
“C’è tutta la volontà di riprendere. Ma siamo legati a qualcosa di invisibile. Dipenderà dall’evoluzione del virus. Il sistema calcio però deve pensare a riprendere il prima possibile”.

Detto da chi è primo in classifica e aspetta soltanto la fine del campionato per festeggiare la Serie A ha un altro valore. In tanti guardano solo ai propri interessi.
“Credo che il verdetto del campo sia la cosa più bella. Anche se la ripresa avverrebbe a porte chiuse, senza il pubblico che ti da emozioni, il Benevento la Serie A vuole conquistarla sul campo”.

Come immagina la ripresa?
“Il calcio è visto come un mondo dorato ma bisogna fare distinzione tra i calciatori e le altre categorie. È la terza industria del Paese, bloccando il sistema si bloccano tante famiglie alla pari di un falegname o un cassiere del supermercato. C’è voglia di riprendere per tutti. Dal magazziniere al medico a quello che vende i panini fuori dallo stadio. Il calcio porta milioni di euro nelle case dello Stato, quando paghi un calciatore paghi la stessa cifra per le tasse e speri che questi soldi vengano riversati per i servizi dei cittadini. Mi dispiace che oggi si faccia speculazione su un dramma. Chi vuole giocare lo dice perché ha interesse e chi no perché magari è già retrocesso. Oggi bisognerebbe guardare al bene primario, cioè la salute. E poi a finire il campionato. Ci sono soldi spesi e magari già incassati come quelli dei diritti televisivi. E lo dico da dirigente di una squadra che ha venti punti di distacco sulla seconda: appena possibile bisogna riprendere”.

Quanto tempo servirà ai calciatori per tornare a giocare una partita?
“Ci vorranno almeno tre settimane di allenamento in gruppo. Se dovessimo tornare in campo il 4 maggio per gli allenamenti, si potrebbe giocare a fine maggio. La ripresa chiaramente avverrà senza pubblico. E questa è la cosa più brutta, la morte del calcio. Poi ci sarà un ridimensionamento, le perdite saranno notevoli. Tante aziende faranno più fatica a ripartire e quindi qualche sponsorizzazione potrebbe venire meno”.

Sta approfittando di questa pausa per costruire la squadra del prossimo anno?
“Ho più tempo, quindi si fanno tante chiamate. Sento agenti, vari colleghi. Oltre al contatto continuo con la squadra e lo staff tecnico. Il nostro lavoro è quello di stare sempre sul pezzo e non abbassare mai la guardia”.

Provocazione: se Ibra dovesse lasciare il Milan Vigorito potrebbe pensarci di nuovo?
“Spero intanto che Ibra non lasci il campionato italiano, campioni come lui sono un valore aggiunto. Il Benevento però dovrà pensare ad un mercato giusto”.

Giovinco è un’idea concreta?
“Non ci pensiamo. Ho speso parole di elogio per il giocatore in occasione di una diretta sui social quando mi hanno chiesto di lui, ma non ci abbiamo pensato”.

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