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...con Perinetti

...con PerinettiTUTTO mercato WEB
© foto di Vincenzo Blandino
lunedì 27 luglio 2015, 00:002015
di Alessio Alaimo
"Venezia percorso di crescita importante, riparto con umiltà. Noi e il Parma in D? Segnale allarmante. Il mio un passo diverso, carico e motivato. E quel progetto in Centro Europa..."

Giorgio Perinetti riparte dalla... serie D. Non siete su Scherzi a Parte, è tutto vero. Dopo anni di carriera importanti Perinetti ha deciso di sposare il progetto del Venezia. Un progetto importante, di tre anni, che prevede la pronta risalita della squadra veneta. "Mi è stato presentato un percorso di crescita importante in una piazza con tradizione e cultura che mi ha coinvolto. Ho l'umiltà di ripartire dal basso, perché il calcio è passione. E ora recuperiamo il tempo perduto e componiamo la rosa", dice Perinetti a TuttoMercatoWeb.

Il primo passo sarà scegliere l'allenatore.
"Ho delle idee e ristretto la cerchia ad un paio di nomi".

Che progetto è quello del Venezia, Direttore?
"Un progetto che tiene conto della valorizzazione del brand Venezia nel mondo e vuole svilupparsi. Se dici Venezia nel mondo è una parola chiave, un marchio di grande valore".

Venezia, da tempo, non vede il grande calcio.
"Dopo Zamparini si sono susseguite esperienze a corrente alternata. Speriamo di dare continuità, partendo anche dal settore giovanile. Ma anzitutto dobbiamo costruire la prima squadra e stiamo lavorando".

Quanti collaboratori porterà con se?
"Porto con me Giampaolo Marcheggiani che mi aiuta, ma qui c'è Dante Scibilia che è il direttore generale e l'avvocato Vasta. Dovremo fare qualche integrazione, ma ci sarà tempo per parlarne".

Il prossimo anno sarà una D di tutto rispetto. Venezia e...Parma.
"C'è anche da dire che è un segnale allarmante per il nostro calcio. Se queste realtà ripartono dalla D vuol dire che qualcosa va rivisto, per evitare che succeda. Mi auguro che le riforme vengano fatte quanto prima".

Direttore, sincero: cosa le hanno detto amici e colleghi quando hanno saputo che sarebbe andato al Venezia? Una scelta che non c'entra nulla con il suo profilo ben più alto...
"Per me il calcio è uguale in tutte le categorie. Alcuni si sono meravigliati, altri hanno apprezzato il gesto perché lo ritengono di grande umiltà. E altri magari festeggiato perché un decano sparisce dalle categorie più alte. Oggi ho fatto un passo diverso, ma mi sento contento, motivato. La proprietà mi ha coinvolto con il suo entusiasmo. Sono soddisfatto e non rimpiango i tentativi di qualcuno di categorie superiori".

Poteva anche andare all'estero.
"Vero, un progetto in Centro Europa per formare qualcosa di nuovo. Ma è una cosa che magari realizzerò in futuro".