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...con Trapattoni

...con TrapattoniTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 13 maggio 2015, 00:002015
di Alessio Alaimo
"Juve, puoi fare l'impresa. Difesa a oltranza? No, prima o poi la spugna cade. Ancelotti di nuovo al Milan? I ritorni sono nuovi esami... Gattuso merita una chance. Io pronto a tornare in panchina... dissi no a Lazio e Palermo"

Giovanni Trapattoni tra la Juve che va a caccia dell'impresa e il suo futuro. Perché la storia del Trap è ancora tutta da scrivere, nessuna voglia di fermarsi, ma tanta passione per il calcio e l'intenzione di continuare a far sognare. L'ex allenatore di - tra le altre - Juventus e Bayern Monaco, parla a TuttoMercatoWeb in vista dell'impegno biancoenro di stasera contro il Real Madrid.

Impresa possibile per la Juve al Bernabeu?
"Impresa possibile sì, tutto sommato le partite durano novanta minuti. Non vedo perché la Juventus non debba credere magari in un avvio fortunato. Perché no? La Juventus può puntare al successo pieno".

Non solo la Juve, c'è un po' di Italia anche al Real con Ancelotti e al Barcellona con Ariedo Braida.
"Questo ci fa onore. Italia, Spagna e Germania a livello calcistico sono le nazioni principali, e c'è anche l'Inghilterra. Però noi con Spagna e Germania siamo i più competitivi".

Chi deciderà la partita stasera?
"Non c'è un uomo chiave, bisogna vedere la situazione del momento. Non sempre quello più bravo vince. Di fenomeno c'è solo Maradona. E adesso Messi. Oggi conta più il collettivo".

La Juventus si difenderà?
"Se ti difendi a furia di assorbire acqua poi la spugna la perdi dalle mani. Bisognerà approcciare nel modo giusto. E quando c'è da soffrire è giusto soffrire".

Dicevamo, un po' di Italia anche in Spagna con Ancelotti e Braida. All'Atletico del ds - anche lui italiano - Berta, c'è Diego Pablo Simeone, che s'è formato in Italia come allenatore.
"L'Atletico è un osso duro, guidato da un grande tecnico. Il Cholo è stato in Italia, ha una mentalità un po' come la nostra. Alla Ancelotti, o - me lo lasci dire - alla Trapattoni dell'epoca".

A proposito, Ancelotti può tornare al Milan. Come lo vedrebbe?
"Quando parliamo di un allenatore che ha ottenuto successi dappertutto c'è poco da dire. Ma bisogna avere tempo per capire. Il ritorno è sempre un esame nuovo. Quando torni non è facile, ma c'è sempre un po' d'orgoglio e senso di appartenenza".

E lei, tornerà in panchina? Club o Nazionale?
"Ho avuto qualche richiesta qui e lì. Prenderei in considerazione una Nazionale. Club non saprei: mi è arrivato qualcosa anche da paesi pericolosi come quelli africani, non so. Poco tempo fa mi voleva la Lazio, ma non devo andare per tappare il buco. Però non faccio lo schizzinoso, sono andato in Austria figuriamoci..."

Ha detto no anche al Palermo quando era in serie B, Zamparini voleva farle fare il tutor di Gattuso.
"Era una cosa a tempo determinato, c'era una richiesta subordinata al risultato. Ma io mica faccio miracoli...".

A proposito di Gattuso: è uno dei pochi allenatori che prima di andare in una grande - come il Milan - vuole fare la gavetta, quella vera.
"È intelligente, un mio vecchio collega diceva «più boschi vedi, più lupi trovi». Gattuso ha fatto le sue belle esperienze, il Milan potrebbe anche prenderlo in esame. Galliani è competente, ha esperienza. Perché no? Potrebbe pensarci".