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3 novembre 1985, Maradona e la punizione che sfidò la fisica

3 novembre 1985, Maradona e la punizione che sfidò la fisica
sabato 3 novembre 2018, 04:002018
di Gaetano Mocciaro

Il 3 novembre 1985 va in scena Napoli-Juventus, nona giornata del campionato di Serie A. I bianconeri arrivano alla sfida da rullo compressore, avendo vinto le precedenti 8 partite. Campo pesantissimo al San Paolo, che non si fa intimorire dall'acquazzone e fa registrare il tutto esaurito. In campo due fuoriclasse come Diego Armando Maradona e Michel Platini, decide un colpo di genio del numero 10 del Napoli. E lo fa con una punizione che sfida le leggi della fisica. A un quarto d'ora dalla fine e sul risultato di 0-0 viene concessa una punizione a due in area per il Napoli.

Maradona sistema il pallone a 10-12 metri dalla porta, la barriera è vicinissima al punto di battuta, probabilmente a 5 metri. Pecci appoggia il pallone al Pibe de Oro che disegna una traiettoria che non solo scavalca la barriera, ma viene indirizzata sul primo palo e si infila all'incrocio. Qualcosa di mai visto. Quel Napoli inizierà a sognare in grande e capirà che nulla è impossibile, nemmeno la vittoria di uno scudetto. Che arriverà nella stagione seguente per la prima volta nella sua storia. Grazie soprattutto alle magie di Maradona.