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Il destino in una busta

Il destino in una bustaTUTTO mercato WEB
sabato 27 giugno 2009, 18:382009
di Alessio Calfapietra

Una vecchia barzelletta racconta di un miliardario che ad ogni pieno di benzina regalava direttamente la sua macchina per comprarne una nuova, ma che, incorso in una grave crisi finanziaria, aveva cambiato abitudine riducendosi a donare soltanto il portacenere. La situazione delle big italiane si potrebbe rispecchiare in questa storiella: dopo anni di sprechi e di soldi gettati al vento, i club maggiori (quelli minori lo hanno sempre fatto) hanno dovuto mettere il lucchetto alla cassaforte e lesinare con cura gli acquisti. E' segno dei tempi che cambiano: giusto dieci anni fa i tifosi dell'Inter contavano i minuti per ricevere la tanto agognata notizia dell'acquisto di Ronaldo, adesso devono pregare in svariate lingue perchè Moratti riesca a trattenere Ibrahimovic e Maicon (impresa non difficile, anche perchè non è chiaro chi veramente li voglia) e benedire a distanza il piede malato di Arnautovic. Non va meglio dall'altra parte del Naviglio: i tifosi rossoneri dovrebbero tenere il fiato sospeso in attesa di sapere se Cissokho vestirà i colori del Milan o se alla fine sarà la sua arcata dentaria ad avere la meglio, con l'unica speranza che Pirlo si opponga alla corte del Chelsea e Dzeko riesca a vincere la titubanza del Wolfsburg a venderlo. La Juventus ha illuso il suo pubblico fornendogli rapidamente la firma di Diego, ma è stato solo il frutto di un lavoro lungo un anno e infatti i bianconeri, per le altre operazioni in entrata, stanno allungando decisamente i tempi. Dopo aver incassato dieci milioni di euro dalla cessione di Mellberg in Grecia e di Criscito al Genoa, aver riscattato Paolucci, un'utile pedina di scambio, e in attesa di vendere Marchionni, Camoranesi e, forse, anche Trezeguet, Alessio Secco registra uno strappo forse insanabile con l'Udinese per D'Agostino che intanto sta incominciando a guardarsi intorno.

Dicevamo delle strette economiche del calcio italiano: se non fanno eccezione la Fiorentina, che ha speso il budget di due anni in una sola sessione di calciomercato e la Roma in cerca di un padrone, sono splendenti eccezioni il Napoli del secondo ciclo De Laurentiis ed il Genoa che sa reinvestire sapientemente i soldi incassati per Thiago Motta e Milito. L'ultima riflessione va alla rituale apertura delle buste che si è tenuta stamani: come al solito la maggior parte dei club si è attardata a trovare una soluzione nella zuffa delle ultime concitate ore di ieri sera. Molte squadre non hanno nemmeno presentato un'offerta, tanto che il numero delle comproprietà risolte per mancanza di offerte sono state addirittura 111, altre hanno messo il minimo sindacale o anche meno. Il destino in una busta, dice il titolo, come quei calciatori, 44, che sono andati a dormire senza alcuna certezza del proprio futuro professionale ed hanno dovuto attendere la mattinata per conoscere il volto del loro domani. Su tutti Andrea Gasbarroni, un tempo appetito talento under 21 ed ora regalato dal Genoa al Torino che pur avendolo ricevuto gratis non aspetta altro che riciclare il regalo.