Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

La festa è finita

La festa è finita TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
venerdì 2 settembre 2011, 18:302011
di Alessio Calfapietra
La tabella trasferimenti ha superato abbondantemente quota due milioni di contatti, dei quali 450.000 in soli due mesi. Vi ringraziamo di cuore per tutto il vostro affetto, la tabella ritornerà a dicembre nella versione invernale!

L'ultima volta vi abbiamo lasciato con l'immagine della Fiorentina che ha smesso di sognare. Ora che il calciomercato è chiuso, e la squadra viola ha trattenuto tutti i titolari in odore di cessione, non possiamo affermare che a Firenze ci sia nuovamente spazio per i sogni, ma limitarci a dire che la poca convinzione dei club interessati abbia almeno evitato l'insorgere degli incubi. Gilardino, Vargas e Montolivo sono rimasti unicamente per mancanza di offerte adeguate, così come Alessio Cerci, altrimenti l'intelaiatura della squadra che ha stentanto nelle ultime due stagioni sarebbe stata del tutto stravolta. Quale sia l'animo dei giocatori non è difficile intuirlo: Gilardino ha già fatto capire che sarebbe voluto essere altrove, mentre Montolivo, stando alle parole di Corvino, avrebbe concordato una tregua armata con la società in vista di un possibile rinnovo contrattuale, scenario che però stride con le voci, molto ben fondate, che vedono il centrocampista azzurro con la maglia del Milan nel 2012. Firenze per adesso non sogna, e continuerà a rimanere sveglia ancora per molto se non arriverà una svolta dal fronte societario. L'organico della Fiorentina risulta allo stesso livello di un anno fa: Lazzari, Kharja e Munari sono buoni innesti, Cassani e Santiago Silva possono realmente fare la differenza, Romulo desta curiosità, Nastasic è la scommessa vincente, tutto da scoprire invece Campanharo, Jovetic è tornato e Ljajic ha un anno di esperienza in piu'. Potenzialità dunque invariate per la Fiorentina che fa un passo indietro e ne compie uno avanti rimanendo sostanzialmente allo stesso punto, da una squadra arrivata per due anni a metà classifica era doveroso aspettarsi di piu.

Il Palermo invece è riuscito a rovinare quel poco di buono compiuto con gli arrivi di Silvestre e Mantovani. Il full di cessioni consumate equivale ad una mannaia sulle ambizioni dei rosanero, ulteriormente indeboliti negli ultimi attimi di mercato con la partenza di Antonio Nocerino verso il Milan. Un disastro su tutti i fronti, mentre Pioli collezionava insuccessi in tutta Europa, la dirigenza lo imitava sul fronte mercato, sfoderando gli addii di Pastore, Sirigu, Cassani, Bovo e appunto Nocerino. Zamparini, contrariamente alla promessa di lasciare Palermo, rinnovata un centinaio di volte, non ha lasciato, ma casomai ha raddoppiato esonerando Pioli e promuovendo Devis Mangia, una grandissima promessa nel settore che però difetta assolutamente di esperienza nel calcio dei grandi. L'incubo sfiorato dalla Fiorentina, abita invece dalle parti di Palermo, e non basteranno le buone intenzioni di Alvarez, Barreto, Della Rocca e Aguirregaray a confezionare un campionato di livello appena discreto. L'estroso Franco Vasquez giungerà solo a gennaio. Anche per quanto riguarda il portiere, lascia perplessi la designazione di Tzorvas.

E' stato un mercato ricco di idee ma povero di colpi. Una sessione all'insegna dei last minute come Nocerino, Caracciolo al Genoa, Pjanic alla Roma e soprattutto Zarate all'Inter. Ancora una volta i club italiani si confermano competitivi solo sul fronte interno, perchè dall'estero possono puntare soltanto delle promesse non troppo esose e calciatori di talento ma da rilanciare. Eljero Elia è uno di questi, visto che deve ritrovare lo slancio dopo l'avventura tedesca non andata al meglio, ma la sua classe e vivacità sulle corsie esterne sono fuori discussione, anche in questo caso la Juventus, non opportunamente rinforzata con un altro difensore, realizza il colpo migliore oltre confine dopo il cileno Vidal ma deve rimandare ancora l'appuntamento con lo scudetto, obiettivo non ancora alla sua portata nonostante Conte abbia ottenuto il reparto esterni che desiderava. Da segnare con la matita blu l'operazione Ziegler, già spedito in Turchia (possibile rifugio di altri esuberi juventini e non) dopo un paio di mesi, sarebbe stato meglio acquistarlo dopo aver scelto l'allenatore e non il contrario, e l'ostinazione di Amauri nel rifiutare ogni trasferimento.

La Roma merità l'Oscar per quanto compiuto nelle ultime ore disponibili - a fronte di due mesi piuttosto anonimi - Kjaer, Gago e Pjanic sono un tris da calare con un certo orgoglio, anche se bisogna interrogarsi sul perchè il Wolfsburg, salvatosi per un soffio, abbia voluto disfarsi subito di un calciatore pagato oltre dodici milioni di euro, prestandolo in Italia. Di solito gli scandinavi si trovano a proprio agio in Germania, quindi vanno escluse questioni di ambientamento e si può unicamente pensare che i dirigenti tedeschi si siano pentiti dell'investimento effettuato. Fernando Gago è nome di grido, sperando che la sua velocità di esecuzione vada di pari passo con gli schemi del tecnico, perchè l'argentino, riserva nel Real Madrid, possiede tutti i difetti di Redondo (a cui veniva accostato), senza però averne i pregi. Pjanic dovrà adattarsi al nostro calcio, così diverso da quello francese, ma dalla sua ha un grande tasso tecnico ed una verde età che ti permette di migliorare continuamente. Nel complesso una Roma giovane, ambiziosa, affollata in attacco, che non spendeva così tanto da almeno dieci anni (esagerate le cifre per Osvaldo e Lamela) e che pertanto può costruire un progetto a medio termine, a patto di chiarire quanto prima la questione Totti e che Luis Enrique, cosa piu' importante, impari ad essere umile. Il rinnovo di De Rossi non può essere ancora rimandato, le remore del centrocampista sono di tipo ambientale e non riguardano la competitività nè i soldi garantiti dal nuovo accordo, la sua perdita sarebbe gravissima.

Il Milan doveva fare poco ed ha rispettato le attese. Quattro acquisti programmati (Mexes, Taiwo, El Shaarawy ed Aquilani), uno necessitato dall'infortunio di Flamini, vale a dire Nocerino seconda scelta dopo il rifiuto di Diarra, e la trattativa tutta mediatica per mister X che, come nelle migliori tradizioni dei fumetti, in realtà non è mai esistito. Galliani ha fatto intendere che questo personaggio sia straniero e risieda a Madrid, ma la pista Kakà non è mai stata particolarmente calda questa estate, come ha confermato lo stesso giocatore brasiliano. Il Milan aveva poco da fare perchè già in possesso dell'organico migliore, il distacco con Juventus e Napoli si è mantenuto tale ed è aumentato nei riguardi dell'Inter, la sensazione che la serie A, quando il campionato si degnerà di partire, sarà nuovamente una faccenda rossonera.

Dall'altra parte dei Navigli l'Inter ha dovuto affrontare una sessione anomala, particolarmente ricca sul fronte delle partenze. Un attaccante come Eto'o non ha rivali nel mondo, quindi l'accoppiata Forlan-Zarate non può, da sola, compensare una simile partenza, seppur così ben remunerata. Sia chiaro: Forlan è un giocatore universale, calcia con entrambi i piedi, è forte di testa e può esibirsi come prima o seconda punta e anche come trequartista. La sua esperienza internazionale è immensa, con l'Atletico non aveva piu niente da dire e l'unico rimpianto è non averlo visto dalle nostre parti qualche anno prima. Zarate è un elemento fantasioso, estremamente tecnico, devastante sulle fasce se ben azionato, e la bella idea della clausola-assist potrà limare il suo rinomato egoismo, sicuramente la Lazio lo avrebbe dovuto tutelare maggiormente nei confronti di Reja, ma alla fine Lotito è riuscito, come suo solito, a guadagnare il massimo possibile pur avendo di fronte due interlocutori non troppo dotati economicamente, ottenendo due prestiti onerosi da Inter e Parma (per Floccari), due mosse necessarie a decongestionare il parco attaccanti e uno spogliatoio che rischiava qualche malumore di troppo.
Ma l'Inter, come detto in precedenza, non ha certo ridotto il gap con i cugini nè è riuscita a limitare i danni, anche se il commiato di Santon è stato indolore e Poli può essere una sorpresa in positivo. La stellina Lorenzo Tassi, il nuovo Roberto Baggio secondo Corioni, darà i suoi frutti tra molto tempo. Gasperini risulta già sotto esame, del resto ogni allenatore sa che bisogna adattare il modulo ai propri giocatori, la sua notevole intelligenza calcistica lo aiuterà in tal senso.
Il Napoli ha concluso una decina di acquisti, l'ultima volta abbiamo affermato che questi rinforzi non sarebbero stati sufficienti a far acclimatare i campani nell'arena della Champions, ma l'ennesimo colpo realizzato in extremis sotto la suggestione del terribile girone eliminatorio, Goran Pandev, va a favore di Mazzarri che può finalmente avere una alternativa in avanti di livello assoluto. Per rimpiazzare Britos sarebbe però servita maggiore qualità di quella offerta da Fideleff e il ritorno di Ruiz in patria dopo soli sei mesi, a dispetto della plusvalenza registrata, coincide con un fallimento tecnico-tattico. L'Udinese, smaltite le paturnie per una immeritata eliminazione ad opera dell'Arsenal, fa zittire i critici afferrando due giocatori di cui sentiremo parlare molto presto, l'esterno del River Plate Roberto Pereyra e l'attaccante Gabriel Torje, definito generosamente il "Messi di Romania". Occhio anche al centrale Daniele Mori, in arrivo al Friuli tra un anno.

In questo mercato avaro di sogni, è arrivata la formalizzazione dell'acquisto di Jean Carlos Chera da parte del Genoa. Il bambino che impazzava su internet ora è un adolescente che ha confermato il suo talento straordinario e che dal Santos è sbarcato in Italia. Si fa chiamare Anderson, chissà se la vista acuta di Preziosi abile a procacciarsi talenti in giro per il mondo non abbia consegnato al campionato italiano un piccolo gioiello che domani potrà eplodere in tutta la sua luminosità. Perchè adesso è buio, ma presto - lo speriamo tutti - sarà giorno.