Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

AIC, Calcagno: "I calciatori over in C restano 14"

AIC, Calcagno: "I calciatori over in C restano 14"TUTTO mercato WEB
© foto di Emiliano Crespi
mercoledì 30 maggio 2018, 17:032018
di Luca Esposito

L'iscrizione in Serie C di alcune "seconde squadre" di proprietà delle società di Serie A potrebbe portare dei benefici, sia per consentire un confronto importante ai giovani calciatori a livello nazionale, sia in termini di visibilità. Ne è convinto Umberto Calcagno (nella foto), vicepresidente vicario AIC, incontrato ieri a Nola nel Teatro Umberto I dove si è svolto il Galà AIC del calcio "dilettante". Ospiti di eccezione il presidente della LND on. Cosimo Sibilia, il presidente della FIGC Campania Dott. Salvatore Gagliano e il presidente del Cra regionale Virginio Quartuccio. Ai microfoni di Tutto.com, Calcagno ha parlato anche del campionato di Serie C che sta avendo il suo epilogo nei play-off.

“In Serie C è stata una stagione buona, pur con alti e bassi, qualche problema che possiamo considerare fisiologico ma che ha avuto magari una cassa di risonanza diversa perché ha interessato piazze più importanti rispetto alle passate stagioni. Molte situazioni si sono poi risolte a campionato in corso con i fallimenti. Sotto l’aspetto dello spettacolo i play-off ci stanno regalando tante belle partite”.

Ha fatto riferimento a casi che hanno interessato il Modena, l’Arezzo, il Vicenza e non solo, ma pensa che il prossimo anno si riuscirà ad assicurare che non ci saranno più punti di penalizzazione

“Difficile poterlo assicurare, comunque le norme sono state migliorate molto. Migliorarle in senso restrittivo significa anche stringere la cinghia. Vedere tanti punti di penalizzazione non fa piacere, ma dobbiamo anche capire che sono il frutto di un percorso di rigore fatto negli ultimi anni. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”.

Lei è a favore delle seconde squadre in C?

“Possono essere un valore aggiunto per il nostro sistema, sotto due punti di vista: il primo riguarda la valorizzazione dei nostri giocatori nazionali. La Serie C come mission ha la valorizzazione dei giovani, cosa che non stava avvenendo negli ultimi anni. Deve essere uno stimolo in più e un valore aggiunto per questa categoria. Credo che le seconde squadre, che siano Juventus, Milan, Napoli e Inter, daranno più visibilità al nostro sistema, daranno la possibilità a tutte le altre squadre di avere più risorse. La nostra idea è che si deve uscire dal circolo vizioso dei prestiti valorizzazioni e minutaggio, tutto ciò non ha condotto a nulla a livello tecnico e sportivo e rischia poi di veder sempre diminuire le risorse a disposizione della categoria”.

L’Italia sarebbe pronta per questa nuova riforma? Intendo dire a livello di strutture sportive.

“Ho saputo che la Juventus sta valutando l’opportunità di far giocare la propria seconda squadra a Biella piuttosto che ad Alessandria. Devono essere stadi a norma per la categoria. Il problema a livello di strutture nell’ambito regionale non c’è. Ci sarà secondo noi anche più spettacolo”.

Solo la Juventus apparirebbe pronta per l’iscrizione. Sappiamo che per ammettere le seconde squadre occorre versare una tassa a fondo perduto di un milione e duecentomila euro e non tutti sarebbero d’accordo.

“La Juventus da tempo è la più interessata a questo progetto. Ma sappiamo che anche la Roma, l’Inter, il Milan e il Napoli si organizzeranno. Bisogna capire la funzione che avranno nel nostro sistema le seconde squadre, e magari fare in modo che non siano troppe, perché i campionati diventerebbero qualcosa di diverso da quelli che sono oggi. E soprattutto, è importante cercare di accompagnare forse un po’ meglio questa prima fase, che è nata in un periodo commissariale e quindi ha peccato un po’ sotto l’aspetto della condivisione. Sono convinto che rilanciando questo progetto ne abbiamo tutti da guadagnarci”.

Vicenza e Arezzo in altri tempi sarebbero state cancellate dalla C. E’ stato corretto  farle continuare a giocare? Le due squadre si sono poi salvate.

“E’ stato giusto che continuassero. I giocatori dell’Arezzo hanno preso tutti i soldi, mentre i tesserati del Vicenza potrebbero prendere quasi tutto, potrebbe rimanere fuori solo una piccola parte di giugno. Quindi sotto quest’aspetto è stato giusto che andassero avanti anche perché ha permesso ai calciatori di continuare a fare la loro professione in modo sereno, e di pensare al futuro, perché se si rimane svincolati a marzo o a gennaio poi si fa più fatica a trovare squadra nell'annata successiva. Anche le norme hanno fatto un salto di qualità”.

Con l’entrata delle squadre B si ridurrà il numero dei calciatori over? O resteranno sempre un massimo di 14 per squadra?

“No, le delibere di Lega sembra che abbiano mantenuto l’impegno preso l’anno scorso dal presidente Gravina, quindi credo resteranno un massimo di 14”.

Le situazione delle neopromosse Albissola e Gozzano che giocheranno per la prima volta in serie C?

“Non li conosco nello specifico, comunque sono realtà molto piccole. Ci sono tutti i pro e tutti i contro dell’affacciarsi a un sistema professionistico nel quale si viene catapultati”.