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Alberigo Evani: "Ricambio generazionale con La Nazionale di Ventura"

Alberigo Evani: "Ricambio generazionale con La Nazionale di Ventura"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 21 novembre 2016, 16:302016
di Chiara Biondini

"E' stato un derby molto combattuto a viso aperto, il Milan ci è rimasto male però il pareggio è giusto. La Nazionale con Ventura sta portando avanti un programma di ricambio generazionale pur salvaguardando lo zoccolo duro. Ci sono giovani molto validi e trovano maggiore spazio quest'anno rispetto al passato. Belotti e Immobile formano una coppia completa con il vantaggio di aver già giocato insieme al Torino: i due hanno forza e voglia. Nelle Nazionali giovanili c'è un percorso di continuità nelle scelte al di là del modo di giocare. Il calcio di oggi è più tattico, ai miei tempi c'erano più talento naturale e tecnica". Queste le parole di Alberigo Evani, allenatore dell'Italia Under 20, ospite questa mattina,della trasmissione "Pezzi da 90" sull'emittente umbra Radio Onda Libera.

Si è divertito ieri sera con il derby?
"Sì, è stata una partita bella e combattuta. Le due squadre hanno giocato a viso aperto e non si sono risparmiate. Il Milan c'è rimasto male ma il pareggio è giusto".

Domani e mercoledi stage azzurro a Coverciano con 7 giocatori dell'Atalanta e 3 ragazzi dalla Serie B: una finestra aperta sul campionato?
"Direi che è un momento inevitabile. C'è un ricambio generazionale con giovani molto validi che stanno facendo bene anche a livello di Under 21 e Under 20. Qualcuno è già inserito e pronto".

Come si concilia questo percorso sperimentale con l'obiettivo di andare al Mondiale in Russia?
"Lo zoccolo duro della vecchia Nazionale rimane. Va tenuto conto della carta d'identità e i giovani vengono seguiti da vicino".

I valori e il livello che esprime la Serie A verso quale direzione spingono in chiave azzurra?
"Il calcio italiano si sta riprendendo rispetto a qualche tempo fa. Ora i giovani si stanno mettendo maggiormente in evidenza e hanno più possibilità".

Belotti 10 gol e Immobile 9: abbiamo trovato due attaccanti da Mondiale?
"E' una coppia completa e moderna. Hanno il vantaggio di aver giocato insieme a livello di club. Hanno forza e voglia, si vede".

Il lavoro che state facendo nelle Nazionali giovanili, dalla sua Under 20 alle altre, che linea comune ha?
"Dall'Under 15 all'Under 21 al di là del sistema di gioco perché ogni allenatore ha le proprie idee, ci sono gli stessi principi e le scelte vengono fatte in continuità e sinergia".

Con l'Under 20 duellate con la Germania per vincere il Torneo Quattro Nazioni: è un obiettivo o la marcia di avvicinamento al Mondiale di maggio in Corea del Sud?
"I ragazzi stanno crescendo, i risultati non sono poi così importanti sebbene si gioca sempre per vincere. C'è una qualità che migliora progressivamente".

Si parla spesso di riorganizzare il calcio italiano partendo dai settori giovanili: quali passi concreti suggestisce?
"Ancora si investe troppo poco nei vivai rispetto a quanto avviene all'estero. C'è comunque un'inversione di tendenza perché molte società, pure per ragioni economiche, fanno giocare i giovani. Sono passi avanti".

Cosa è cambiato veramente nel percorso di crescita tecnico-tattica che lei ha fatto diventando un campione rispetto a oggi?
"Una volta c'era meno tattica e una maggiore tecnica con più talento naturale".