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Andrea Bosco: io sto con Abisso

Andrea Bosco: io sto con AbissoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 2 marzo 2019, 09:58Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte Andrea Bosco

Sapete cosa vi dico? Io sto con Abisso. E non perché l'arbitro siciliano non abbia clamorosamente sbagliato: era “petto“. E Abisso ha prodotto uno sfondone pazzesco.

Sto con Abisso, perché lo avevo previsto: l'eccesso di tecnologia, ucciderà il calcio. Il secondo tempo di Fiorentina - Inter è durato 58 (cinquantotto!!!!) minuti. Con giocatori che alla fine mettevano sotto al naso di Abisso smartphone documentanti il suo errore. Arriveremo ai pomodori lanciati dalle panchine: tranquilli, ci arriveremo .

Sto con Abisso perché lo hanno lapidato .

Benedetto l'errore. I perfezionisti spiegano con estenuante onanismo che la tecnologia “deve ridurre ogni errore“ .

Dite almeno la verità: dite che volete la moviola in campo. Dite che di monitor ne volete venti per ogni stadio. E che dietro ad ogni monitor, volete un dottor Sottile che spacchi il capello in cento. Dite che volete partite che durino 150 minuti. E poi dite quello che non osate dire: “vogliamo una cosa diversa dal calcio attuale “ .

Io nel frattempo mi batterò per quanto (ormai sono in nutrita compagnia) ho scritto fin dall'inizio. Due chiamate, all'arbitro, per tempo: quattro in totale. Da parte degli allenatori.

Il resto affidato alla sorte, come un palo centrato, una traversa scheggiata, un rigore o un gol sbagliati. Soprattutto, vivaddio: affidato all'errore. Che in quanto umano è bellissimo.

Presidente Gravina, nel prossimo regolamento ( se riuscirà a venire a capo dei 155 fallimenti societari in 15 anni e dei bambini mandati in campo contro gli adulti, neppure una novità secondo gli annali) faccia inserire questo pensiero.

“Non v'è causa d'errore più frequente che la ricerca della verità assoluta“.

Si trova nei “Taccuini“ di Samuel Butler. Che non è il Rhett, protagonista di “Via col vento“, con la faccia di Clark Gable.

Quello di cui parlo io era un saggista inglese. Uno che conosceva la materia visto che tra le altre cose aveva tradotto l'Odissea.

Presidente, ha presente Ulisse? Quello che rifiuta (da quella gnocca di Calipso, tra l'altro) l'immortalità? Ulisse vuole restare umano.

U-ma-no: soggetto ad errori.

Viva Abisso. Viva gli arbitri che sbagliano. Viva il calcio fatto (anche) di errori. Viva il calcio che non diventa playstation.

© foto di Insidefoto/Image Sport
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