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Avv. Colucci: "Le società rischiano molto"

Avv. Colucci: "Le società rischiano molto"TUTTO mercato WEB
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
venerdì 3 giugno 2011, 07:132011
di Redazione TMW.
fonte radio Sportiva

A Radio Sportiva, l´avvocato Michele Colucci, uno dei massimi esperti di diritto sportivo nazionale e internazionale

Sul caso scommesse:
"C´è sicuramente tanta amarezza per questa notizia. Questo fenomeno è ormai all´attenzione di Fifa e Uefa, che stanno combattendo da anni contro queste piaga. Non riguarda solo l´Italia: è successo due anni fa in Germania e di recente in Belgio e Olanda. Serve cooperazione delle forze di polizia perché da sole le Federazione possono poco. Le partite truccate sono da due o tra anni in cima alle preoccupazioni della Uefa da quando, nel 2009, ci fu lo scandalo che coinvolgeva anche gli arbitri. La stessa Uefa invita le Federazioni a collaborare. Anche il sindacato dei calciatori però deve giocare la propria partita, non solo quando reclama i diritti. Inoltre di solito questi scandali vengono fuori dopo indagini della magistratura ordinaria: è venuto il tempo che all´interno della Federazione ci si doti di strumenti investigativi".
Sui reati:
"Per quanto riguarda la giustizia ordinaria, ci sono vari reati, uno dei quali è la frode. Sul fronte della giustizia sportiva c´è la violazione dell´articolo 1 del Codice di giustizia sportiva, che parla di lealtà a cui tutti devono attenersi. C´ è poi un ampio ventaglio di sanzioni, però è opportuno adesso procedere con cautela, lasciando alla magistratura il compito di accertare i fatti".
Sulle squadre implicate:
"La situazione è solo apparentemente paradossale per quanto riguarda la responsabilità oggettiva. Se un tesserato ha alterato il risultato di una partita è inevitabile il deferimento della società".
Sulla proposta di Blatter del 9+9:
"Tra i 18 giocatori della lista di ogni partita, 9 devono aver firmato un contratto nella federazione del club di appartenenza prima dei 18 anni.Questo per porre un limite all´ingresso di giocatori dal Sudamerica e incentivare i club a formare calciatori nei vivai. E´ una regola che comporta una certa discrminazione e quindi deve passare al vaglio delle norme del diritto europeo".